Plastica, così si avvelena il mare

San Giovanni a Teduccio e la foce dei Regi Lagni pagano un prezzo altissimo all’inquinamento: alle istituzioni il compito di porre rimedio. Per Legambiente su otto spiagge della nostra regione ci sono 1939 rifiuti ogni 100 metri

© Fotosfn

NAPOLI – La Campania vive una situazione di estremo di disagio dal punto di vista delle spiagge. Il mare è estremamente inquinato, la sabbia contiene centinaia di rifiuti. La combinazione tra le illegalità connesse all’inquinamento, come la mala depurazione, e il comportamento incivile dei bagnanti hanno contaminato profondamente la coste della regione partenopea. Secondo i monitoraggi effettuati da Legambiente su 8 spiagge campane, ci sono in media 1939 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia, di cui il 78,0% è composto da plastica. “Tra le spiagge monitorate il numero più alto di rifiuti spiaggiati è stato ritrovato nella spiaggia sulla foce dei Regi Lagni (CE) con 7. 975 (pari al 50% del totale) seguita poi dalla spiaggia San Giovanni a Teduccio presso Strada Boccaperti (NA) con 2.873 (19%)”, comunica l’associazione ambientalista. Nei giorni scorsi è stato fatto il punto, col rapporto Mare Mostrum su cemento illegale, inquinamento e maladepurazione, pesca di frodo che tengono sotto scacco il mare italiano e le aree costiere. “Sono ben 19.530 i reati ambientali accertati nel 2022 lungo le coste italiane. Cresce l’impatto dell’illegalità ambientale lungo le coste e nei mari del nostro Paese. Ma aumenta in maniera significativa anche l’attività di controllo svolta dalle Capitanerie di porto e dalle forze dell’ordine. Come ogni anno i numeri del rapporto “Mare Monstrum” restituiscono una “fotografia” puntuale dei principali fenomeni di aggressione al patrimonionaturale delle regioni costiere: i reati ambientali sono stati 19.530, con un incremento del +3,2% rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi (44.444) sono cresciuti del 13,1%. Il ciclo illegale del cemento rappresenta da solo il 52,9% dei reati (10.337), seguito dai diversi fenomeni d’illegalità (dalla mala-depurazione allo smaltimento dei rifiuti) che Legambiente classifica alla voce del “mare inquinato” con 4.730 illeciti penali e dalla pesca di frodo, con 3.839 reati”, si legge nel rapporto degli ambientalisti. E il mare paga per questo scempio continuo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome