Rimborsi del Comune a “Il Mattino”, chiesto il processo per il giornalista sindaco Velardi

Rischia il processo anche il segretario Tartaglione. I due sono accusati di truffa e falso

MARCIANISE – Falso e truffa, il pm Gerardina Cozzolino vuole a processo il sindaco Antonello Velardi e il segretario comunale Onofrio Tartaglione. A decidere se rinviarli o meno a giudizio sarà il giudice Ivana Salvatore. L’udienza preliminare per i due imputati, assistiti rispettivamente dagli avvocati Umberto Elia e Carlo Madonna, prenderà il via a metà settembre. L’indagine, che rischia di trascinarli a dibattimento, è stata realizzata dalle fiamme gialle di Caserta. Al centro della loro attività investigativa ci sono i permessi dal lavoro presi da Velardi tra il 2018 e il 2019, quando ancora svolgeva il ruolo di caporedattore a Il Mattino, perché impegnato in attività collegate al suo ruolo di primo cittadino di Marcianise

Tartaglione, stando alla tesi della Procura di S. Maria Capua Vetere, il 22 marzo 2019 aveva attestato la presenza di Velardi in Comune per la partecipazione al consiglio comunale. Ma nel farlo non avrebbe dato atto “dell’allontanamento del sindaco che alle ore 20 e 50 era a Napoli”. Il documento firmato dal segretario, ha ricostruito il pm, successivamente è stato presentato dal primo cittadino alla direzione de Il Mattino, dove ha lavorato fino allo scorso novembre. Tale circostanza avrebbe indotto in errore Massimo Garzillo, procuratore speciale de ‘Il Mattino Spa’, che, ritenendo veritiero l’atto ratificato dal segretario comunale, aveva richiesto “il rimborso degli oneri sostenuti in occasione di permessi retribuiti, apparentemente fruiti dall’amministrazione di Marcianise, da parte del loro capo redattore e sindaco, per l’espletamento del mandato per il 22 marzo 2019”.

Ma quello che i finanzieri di Caserta avrebbero accertato ormai tre anni fa non sarebbe stato un episodio isolato. La stessa dinamica, infatti, si è ripetuta, afferma la Procura, anche il 3 aprile dello stesso anno. Tartaglione avrebbe attestato la presenza di Velardi in Comune per partecipare ad una riunione di giunta. Ed invece in quel momento si trovava fuori Marcianise. Ed anche in questo caso Il Mattino veniva indotto in errore dal documento redatto dal segretario chiedendo all’amministrazione di Marcianise il rimborso del permesso di cui aveva usufruito Velardi. E il copione, secondo l’accusa, si sarebbe ripetuto pure l’11 maggio, il 31 luglio, 18 settembre, il 6 e l’11 dicembre del 2018. Anno nuovo stessa tecnica, dicono gli inquirenti. Il segretario avrebbe dichiarato falsamente che il sindaco non era nelle redazione del quotidiano napoletano per partecipare alle giunte pure il 14 gennaio, il 24 gennaio, il 6 e il 14 febbraio, il 19 e il 29 marzo del 2019.

L’8 novembre 2018, invece, la riunione dell’esecutivo non c’entrava. Tartaglione avrebbe attestato che Velardi era in Comune perché impegnato a fare il sindaco. La guardia di finanza dice altro: sostiene che era a Roma “per motivi non riconducibili all’espletamento del suo mandato”. E sarebbe accaduto pure il 31 gennaio e il 1 febbraio 2019, quando invece di trovarsi in Municipio era a Milano. Il 12 marzo, invece, gli investigatori hanno messo nero su bianco che aveva trascorso l’intera giornata a Roma e e non in Comune come aveva detto Tartaglione. E non sarebbe stato in Comune neppure l’8 maggio di due anni fa, dato che il suo cellulare aveva agganciato alla cella di Pompei Scavi per rientrare a Marcianise soltanto a mezzanotte e mezza.

Il Mattino, questa la tesi della Procura, è stato indotto in errore dalle presunte condotte illecite del suo ex caporedattore e da Tartaglione. Ma in sostanza ad essere stato danneggiato sarebbe stato il Comune che amministra Velardi. I rimborsi di cui ha usufruito il sindaco complessivamente hanno determinato una spesa per l’Ente di circa 14mila euro. Somma che le casse marcianisane non avrebbero dovuto sborsare.

La parola ora passa al gup che dovrà decidere, salvo richieste da parte degli imputati di riti alternativi, se rinviare o meno a giudizio sindaco e segretario comunale.

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