Roma, 1.500 pratiche per la cittadinanza sospetta: 6 arresti, 19 indagati

L'iter investigativo e giudiziale si è concluso di recente con la firma dei primi decreti di revoca dello status di cittadino italiano

LaPresse - Matteo Corner

ROMA (LaPresse) – Conclusa un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, e condotta dagli investigatori del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, che ha smantellato una complessa organizzazione criminale dedita alla corruzione per il rilascio della cittadinanza italiana.

L’iter investigativo e giudiziale si è concluso di recente con la firma dei primi decreti di revoca dello status di cittadino italiano da parte del Presidente della Repubblica su proposta del ministro dell’Interno. Per i cittadini stranieri che avevano fruito del ‘sistema’ criminale per acquisire lo status giuridico pur non avendone i requisiti.

Le attività di analisi e di verifica informatica degli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle Infrastrutture critiche – Cnaipic, tutt’ora in corso, riguarderebbero oltre 1.500 pratiche sospette per l’ottenimento della cittadinanza italiana. Emerse nel corso delle indagini e contabilizzate dal sodalizio criminale in veri e propri ‘libri mastri’. Nel corso delle indagini, hanno quindi dato esecuzione a 6 provvedimenti di custodia cautelare in carcere. Disposti infatti dal gip presso il Tribunale di Roma e 19 perquisizioni, nei confronti di complessivi 19 indagati.

Nel corso delle diverse attività di perquisizione hanno sequestrati 135.000 euro in contanti provento delle attività di corruzione. Durante le indagini hanno concordato con il menzionato Dipartimento una serie di espedienti dilatori. Che di fatto hanno impedito la conclusione di ulteriori pratiche irregolari, senza arrecare pregiudizio alle indagini.

Complessivamente oltre i 12 indagati parti attive nel ‘sistema’ e per favoreggiamento reale, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria ulteriori 7 soggetti. Per il reato di corruzione, tra i quali un avvocato del Foro Romano.

(LaPresse)

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