Napoli: armi e droga nel deposito dei clan

NAPOLI – E’ di due pistole e oltre un chilo e mezzo di stupefacenti il risultato dell’operazione antidroga eseguita, due giorni fa, dagli agenti del commissariato ‘Secondigliano’ all’interno del rione ‘Berlingieri’. Il blitz, cui hanno partecipato anche unità cinofile della ‘Polaria’ e della compagnia ‘Capodichino’ della Guardia di Finanza, è avvenuto all’interno di uno stabile di via Giovanni Bosco, già da tempo tenuto sotto controllo dagli investigatori.

La sortita degli investigatori

La struttura edilizia, costituita da numerosi box utilizzati, generalmente come deposito di vecchi mobili e suppellettili, già in passato era stata utilizzata dalla criminalità organizzata come nascondiglio di armi o droga. Per questo motivo i poliziotti del ‘IV Distretto’ hanno deciso di compiere l’ennesima sortita all’interno dello stabile, convinti di trovare qualcosa di assoluto interesse investigativo. Un’intuizione che li ha portati a chiedere il supporto delle unità cinofile. Sono state proprio queste a rendere possibile il recupero delle pistole e della droga. In uno dei locali adibiti a magazzino, infatti, ‘Argo’, un magnifico esemplare di pastore tedesco in servizio presso l’unità Antiesplosivi della Polaria, con il suo fiuto ha localizzato, nascosto tra gli ingombri, un panno di stoffa, al cui interno erano state avvolte le pistole.

Le armi

Si tratta di una pistola Beretta completa di caricatore rifornito di 5 cartucce, risultata provento di una rapina ad una guardia giurata nel luglio del 2017, un altro caricatore Beretta con 7 cartucce ed altre 35 cartucce calibro 40. Non da meno è stata la sua ‘collega’ Alexia, in servizio nella Guardia di Finanza. La ‘lupa’, perlustrando un altro locale, ha permesso di recuperare un sacco al cui interno erano custoditi 800 grammi di marijuana e 7 ‘panetti’ di hashish per un peso complessivo di 700 grammi oltre a due bilancini di precisione.

Il sequestro

Sia l’arma sia la droga sono state sottoposte a sequestro dai poliziotti del commissariato ‘Secondigliano’. Attesi per le prossime ore gli esiti degli esami sulla pistola caduta in sequestro e grazie ai quali sarà possibile appurare se questa sia stata utilizzata in fatti di sangue o azioni intimidatorie. Nessun dubbio, invece, riguardo al fatto che sia l’arma sia la droga fossero nella disponibilità di qualche elemento della criminalità organizzata che opera all’interno del rione. La zona, infatti, già da diverso tempo è sotto il controllo degli investigatori a causa dei recenti mutamenti negli assetti criminali. Considerato fino a qualche anno fa una delle roccaforti della ‘Vanella Grassi’, in tempi più recenti l’area sarebbe finita sotto l’influenza di un altro sodalizio malavitoso, riconducibile al ras Luigi Carella, da poco scarcerato e legato a doppio filo alla potente cosca Licciardi della ‘Masseria Cardone’.

Il passaggio di consegne

Un passaggio di consegne favorito dal progressivo indebolimento dei ‘vanelliani’ che, dall’essere una delle consorterie criminali più temute, sono finiti ai margini dello scacchiere malavitoso a causa dell’ondata di arresti e, soprattutto dal pentimento di alcuni boss di primo piano come Rosario Guarino. Discorso inverso per i Carella che, anzi, hanno guadagnato terreno grazie alla scarcerazione del boss e di altri affiliati di rilievo. Il sodalizio, inoltre, è indicato come molto vicino anche ai Grimaldi di San Pietro a Patierno, attualmente considerati tra i principali trafficanti di droga dell’intera area nord. Cambiamenti che, quindi, hanno fatto ‘drizzare’ le orecchie agli investigatori che hanno intensificato i controlli nella zona. In particolare le forze dell’ordine sono impegnate a ricostruire quelli che sono i nuovi equilibri criminali nati dopo la disarticolazione delle vecchie cosche.

Aree al centro delle faide tra i clan

Non a caso il rione Berlingieri, così come il vicino ‘Perrone’, sono considerate dai clan di Secondigliano aree di assoluta importanza strategica, motivo per cui sono stati al centro delle ultime faide di camorra. Particolare attenzione, inoltre, è stata posta nel contrasto allo spaccio di droga dopo che le indagini hanno permesso di scoprire l’apertura di nuove ‘piazze’. Proprio sugli stupefacenti starebbe puntando il gruppo Carella per cercare di consolidare la sua posizione. Il sodalizio si sarebbe, infatti, specializzato nella vendita al dettaglio di hashish e marijuana, lo stesso tipo di droghe cadute in sequestro nel corso del blitz di due giorni fa. Un sequestro che ha impedito all’organizzazione criminale di incassare, secondo una stima approssimativa, diverse migliaia di euro. Tale sarebbe stato, infatti, il valore della sostanza stupefacente una volta che, suddivisa in dosi, fosse stata immessa sul mercato.

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