Siccità, il canale di Panama è in tilt

Foto © LaPresse - Arnulfo Franco

NAPOLI – L’allarme idrico lo ha messo fuori uso. La carenza di acqua, dettata dal surriscaldamento globale e dall’assenza di precipitazioni per lunghi periodi, ha messo in ginocchio il canale di Panama, e con esso, la rete dei trasporti marittimi dell’America centrale. Solo l’ultimo dei chiari segnali di sofferenza del nostro pianeta, che si mostra ai nostri occhi sempre più fragile e incapace di dare risposte alle nostre esigenti richiesti. Mentre l’ambiente soffre, l’economia rischia di sprofondare. Un binomio che si ripete ormai sempre più spesso, senza però tradursi in soluzioni efficaci.

COME FUNZIONA
Il canale di Panama è un’opera idraulica artificiale che attraversa l’istmo di Panama, in America centrale, collegando l’oceano Atlantico con l’oceano Pacifico. Lungo 81,1 chilometri, compresi i prolungamenti in mare, è profondo al massimo 12 metri. L’intero meccanismo per funzionare utilizza un sistema di chiuse-compartimenti con porte di entrata e di uscita. Le chiuse funzionano come ascensori d’acqua: sollevano le navi dal livello del mare (Pacifico o Atlantico) al livello del lago Gatun (26 metri sul livello del mare). L’acqua utilizzata per sollevare e abbassare le navi in ogni serie di chiuse viene prelevata dal lago Gatun grazie alla forza di gravità e viene poi scaricata nelle chiuse attraverso un sistema di canali sotterranei principali, che si estende sotto le camere della chiusa dalle pareti laterali e dalla parete centrale. I lavori di costruzione iniziarono nel 1907, intrapresi dal genio militare statunitense, e si conclusero il 3 agosto 1914: l’inaugurazione ufficiale fu rinviata al 12 luglio 1920.

ECONOMIA
Dal canale di Panama passa il 4% del traffico marittimo mondiale dei container, un valore che sale fino al 40% se prendiamo in considerazione i passaggi per gli Stati Uniti. Essendo un passaggio artificiale Il canale utilizza un quantitativo di acqua enorme per collegare l’Oceano Atlantico con il Pacifico. Per colmare il bacino si fa affidamento sulle precipitazioni, ma quando la pioggia latita, il transito delle navi viene ridotto e quelle poche imbarcazioni che lo attraversano pagano oneri alti che fanno salire notevolmente i costi di trasporto.

NAVI FERME
La carenza d’acqua negli ultimi mesi ha costretto l’Autorità del Canale di Panama (ACP) a diminuire il traffico marittimo. A maggio era stato imposto un limite di profondità e di carico, poi da fine luglio è stato ridotto anche il numero di traversate giornaliere. Ciò ha contribuito a un arretrato di 264 navi container che sono in attesa di attraversare il canale.

ALLARME SICCITA’
La siccità non è più semplicemente un fenomeno fisico, ma un evento che segna la rottura dell’equilibrio tra la naturale disponibilità d’acqua ed il consumo che ne fanno le attività umane e che può causare gravi danni sia all’ecosistema naturale sia alle attività agricole delle zone colpite. Secondo l’ultimo bollettino dell’Osservatorio Siccità, a livello globale, il mese di luglio è stato il più caldo di sempre. Gli eventi estremi uniti alle intense ondate di calore hanno interessato l’intero globo, causando danni all’ambiente, con incendi hanno devastato diverse zone, dal Canada al Mediterraneo, . Per quanto riguarda le piogge mensili gli ultimi 3 mesi sono stati caratterizzati da un deficit che ha interessato la porzione centro-orientale e settentrionale del continente, mentre se si va indietro fino a 24 mesi, sono ancora i Paesi centro-occidentali e orientali ad avere porzioni di territorio affette da siccità severo-estrema. Per quanto riguarda le temperature dell’aria del trimestre che va da settembre a novembre, il centro europeo per le previsioni a medio termine indica valori sopra la media praticamente su tutta Europa. Stessa cosa vale anche per le temperature superficiali del Mar Mediterraneo. Per quanto riguarda le piogge, il trimestre potrebbe risultare, con una probabilità fra il 40 e il 70%, più piovoso del normale soprattutto sui Paesi mediterranei, in particolare Italia centro-sud, Balcani e Grecia.

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