Telecom, Conti: “Non ho favorito Elliott, sono il presidente di tutti”

Il presidente della compagnia telefonica si smarca dalle accuse

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Fulvio Conti

ROMA “Al termine della riunione dell’8 novembre scorso, numerosi consiglieri hanno manifestato insoddisfazione per l’operato dell’ad, lasciandomi intendere che Amos Genish non aveva più la loro fiducia. Ma la decisione di conferire o revocare le deleghe spetta solo al cda”.
Lo dice, intervistato da Repubblica, Fulvio Conti, presidente di Telecom Italia.

Il presidente Conti fa un bilancio

Prosegue il presidente: “Così ho avviato una serie di consultazioni con i singoli amministratori, o con alcuni di questi insieme, per analizzare il da farsi. Poi, avvalendomi anche del mio consulente legale, lo studio BonelliErede, ho convocato un cda per il 13 novembre in cui 10 consiglieri su 15, tra cui il sottoscritto, hanno votato la revoca di Genish”.

Nessun favoreggiamento al gruppo Elliott

“Il mio ruolo – precisa Conti – è presidiare il processo di informazione di tutti i consiglieri e per tutto il mercato, che rappresentata il 76% del capitale, oltre Vivendi che ha comunque la sua rappresentanza in cda. Ho 50 anni di esperienza in grandi aziende e quando ho avuto l’opportunità di gestirle l’ho sempre fatto nell’interesse di tutti gli stakeholder e non solo di alcuni”.

Il presidente di Telecom replica alle accuse

“Nonostante le accuse di irregolarità, che respingo con fierezza e cognizione di causa, posso rimanere super partes perché sono riconosciuto indipendente e non dipendo né da Vivendi né da Elliott, ma sono un amministratore di Tim al servizio dell’interesse di Tim. E al mio fianco c’è un ad serio che lavora intensamente con una squadra eccellente, pronto a prendere decisioni importanti per ridurre i debiti e rilanciare l’azienda, e un cda che lavora bene, come hanno riconosciuto anche i sindaci”.

(AWE/LaPresse)

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