Torino, Fassino (Pd): “L’ostilità di Appendino ai dem regala la città alla destra”

L'intervento del deputato dem ed ex primo cittadino del capoluogo piemontese

Piero Fassino (Foto Fabio Cimaglia / LaPresse)

MILANO – La rigidità di Chiara Appendino “a un accordo al ballottaggio non la capisco: così si rischia di favorire la scalata del centrodestra” alle prossime comunali a Torino. Così Piero Fassino, deputato dem ed ex primo cittadino del capoluogo piemontese, in un’intervista al Foglio in cui invita il vincitore delle primarie del centrosinistra Stefano Lo Russo ad allargare il perimetro della coalizione “rivolgendosi a Italia Viva, Azione e la società civile torinese, dando spazio alla parità di genere. L’invito rimane aperto anche al M5S”.

“Le primarie restano un metodo di selezione che consente ai cittadini di far conoscere la propria opinione. E che a Torino la scelta abbia coinvolto quasi 12.000 cittadini è in ogni caso un esercizio ben più ampia democrazia rispetto a una candidatura scelta in un circolo ristretto di dirigenti. Peraltro i votanti non rappresentano una cifra modesta, tanto più dopo un anno e mezzo di impedimento di ogni attività in presenza e con l’emergenza sanitaria ancora in corso”. Così Piero Fassino in una nota. “Sono state primarie vere con candidati veri e i consensi raccolti da ciascuno sono un giacimento prezioso per l’intera comunità torinese. A conferma dell’utilità delle primarie, infatti, sta anche la distribuzione territoriale e sociale del voto, che offre molte indicazioni preziose per l’impostazione della campagna elettorale e del programma da sottoporre agli elettori. Indicazione che da un’assemblea ristretta difficilmente sarebbero emerse” ,ha aggiunto.

(LaPresse)

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