Un ritorno a scuola ecologico

Un ritorno a scuola ecologico
Un ritorno a scuola ecologico

NAPOLI –

CASERTA – Centinaia di migliaia di zainetti e marsupi, prodotti in materiali sintetici e difficilmente riciclabili, che insieme a quintali di carta per diari, quaderni e altri accessori finiscono inevitabilmente nel sacco della spazzatura: il ritorno a scuola non deve essere necessariamente un incubo dal punto di vista dell’ecologia e, con poche accortezze e un po’ di buon senso, anche la ripresa delle lezioni può diventare l’occasione per dare una mano all’ambiente e alla natura.

Riutilizzare, riciclare, risparmiare e riadattare: queste le quattro parole magiche per non inquinare e contemporaneamente porre un freno alla spesa costante. I genitori sanno bene che l’inizio della scuola rappresenta uno dei capitoli più ‘pressanti’ nell’economia di una famiglia. Se però di alcuni acquisti non se ne può fare a meno, uno su tutti i libri di testo, ce ne sono altri per cui è facile trovare un’alternativa ecologica ed economica.

‘Ultima moda’ di plastica:

il riutilizzo è la soluzione

Ogni anno un nuovo zaino, nuovi marsupi e borsette, oltre a quintali di accessori: i bambini più piccoli non sono esenti dall’influsso della moda, rappresentata per loro dal protagonista dell’ultimo cartone animato o della bambola più richiesta nei negozi di giocattoli. Gran parte di questi prodotti sono però composti in maggior parte da derivati della plastica e fibre sintetiche, altamente inquinanti e difficilmente riciclabili. La qualità, inoltre, è molto più scarsa rispetto ad altre marche, contando più sulla pubblicità che sull’effettiva robustezza dei prodotti. La soluzione è il riutilizzo. Gli zaini non vanno buttati se ancora buoni e possono facilmente riadattati come borse o portaoggetti. Un modo inoltre di scatenare la creatività dei più piccoli, portandoli a creare loro stessi i personaggi che più amano.

Quintali di carta (sprecata),

in cerca di foreste sostenibili

Decine di quaderni e quadernoni, diari e bloc-notes, album da disegno e fogli protocollo: decine di migliaia di alberi ogni anno vengono abbattuti per consentire agli alunni di tutte le età di appuntare lezioni e svolgere i compiti. Non sempre, però, le piante utilizzate per fare la carta vengono scelte e tagliati secondo regole eco-compatibili. Più che non alla carta riciclata però, costosa e dalla qualità non certo ottima, bisogna volgere lo sguardo alle ‘foreste sostenibili’. Sono molte le aziende che, a un prezzo soltanto leggermente più alto, si riforniscono presso i coltivatori di alberi. Vere e proprie ‘foreste artificiali’, chiamate fattorie di alberi che nascono in pochi anni e, prima di venire abbattute per il legno e la carta, rilasciano tonnellate di ossigeno nell’atmosfera. Un guadagno sotto ogni punto di vista: ambientale ed anche economico.

Andare da casa a scuola

Il piedibus contro lo smog

Bambini che si muovono pericolosamente tra le auto, spesso lasciate in divieto di sosta, attraversando una nube di gas di scarico e anidride carbonica proveniente dai tubi di scappamento: uno scenario che molti genitori conoscono fin troppo bene quello che, al suono della campanella, si presenta di fronte gli istituti. Soprattutto di fronte le scuole elementari e medie, dove i genitori accompagnano i propri figli in auto. Scene grottesche, con centinaia di auto in attesa di far scendere i bambini, creando una cappa di smog proprio intorno ai piccoli, costretti a respirare polveri sottili e particolato, dannosi per la salute. E’ il ‘piedibus’ la soluzione che apporta i maggiori benefici. I bambini si muovono a piedi, accompagnati da gruppi di genitori e volontari, seguendo percorsi che li portano fino a scuola. Un progetto che prende sempre più piede. Come a Caserta, dove il comitato Città Viva organizza le ‘carovane’ verso le scuole. Evitando di creare smog, consentendo ai bambini di conoscere la propria città e viverla, creando nei fanciulli fin dalla più tenera età la cultura della sostenibilità.

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