Vendevano il figlio ai pedofili su internet, genitori condannati a 12 anni di carcere

A dare il via alle indagini è stata una segnalazione anonima, pervenuta alle forze dell'ordine lo scorso settembre. Nell'ambito della stessa inchiesta è stato arrestato anche un cittadino spagnolo, Javier Gonzalez Diaz, presunto componente di una rete internazionale di pedofili

BERLINO – Utilizzavano il ‘lato oscuro’ di internet per vendere il figlio ai pedofili: due coniugi tedeschi sono stati condannati a 12 anni e sei mesi di reclusione. Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli dei reati di stupro, violenza sessuale aggravata su minori, sfruttamento della prostituzione e distribuzione di pornografia minorile. Entrambi di nazionalità tedesca i due vivono nell’area della Bassa Sassonia.

Berrin Taha di 48 anni e Christian Lais di 39 utilizzavano la famigerata ‘rete oscura’ per svolgere il loro turpe commercio, durato oltre due anni. Il ragazzo è stato affidato a una coppia di genitori adottivi.

Due anni di prigionia e violenze

Due anni di prigionia, vittima di abusi sessuali e stupri, venduto come un oggetto su internet. Sono gravi le prove a carico della madre del piccolo e del padrino, l’ultimo con precedenti per reati collegati alla pedofilia. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno trovato un gran numero di video pornografici con protagonista il bambino. Il giovane viene ripreso dalla telecamera mentre, legato e immobilizzato, viene insultato e umiliato verbalmente. Scene crudeli e inguardabili ma che, stando a quanto raccolto nel corso dell’inchiesta, rappresentano soltanto la parte meno disumana di quanto sofferto dal piccolo.

La condanna del ‘compratore’ spagnolo

A dare il via alle indagini è stata una segnalazione anonima, pervenuta alle forze dell’ordine lo scorso settembre. Nell’ambito della stessa inchiesta è stato arrestato anche un cittadino spagnolo, Javier Gonzalez Diaz, presunto componente di una rete internazionale di pedofili. E’ proprio dal suo ruolo nella compravendita di prestazioni sessuali che sarebbe partita l’inchiesta. Iniziato a giugno il processo si è concluso con una condanna emessa dal tribunale della Germania della Corte Regionale di Freiburg. Secondo il giudice Stefan Beuergelin l’uomo sarebbe responsabile di più di 14 casi di violenza sessuale e di stupro. All’uomo è stato contestato anche il reato di lesioni, causate mentre girava dei video di pornografia infantile. Diaz è stato lunedì è stato condannato a 10 anni di carcere.

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