Violenza donne, Viminale: meno femminicidi tra il 2018 e il 2021, ma aumentano i ‘reati spia’

Atti persecutori, maltrattamenti, violenze sessuali: nel periodo 2018-2021 sono in aumento i reati contro le donne. Sono state 119 le donne uccise nel 2021, due vittime in più rispetto all'anno precedente.

MILANO – Atti persecutori, maltrattamenti, violenze sessuali: nel periodo 2018-2021 sono in aumento i reati contro le donne. Sono state 119 le donne uccise nel 2021, due vittime in più rispetto all’anno precedente. Il 91% delle donne vittime di femminicidio è stato ammazzato dal partner o da un ex. È la fotografia restituita dal report del Servizio Analisi Criminale del ministero dell’Interno, struttura a composizione interforze, incardinata nell’ambito della Direzione Centrale della Polizia Criminale e rappresenta un polo per il coordinamento informativo anticrimine e per l’analisi strategica interforze sui fenomeni criminali e costituisce un utile supporto per l’Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza e per le Forze di polizia, diffuso in occasione della Giornata internazionale della donna.

Considerando le sole donne uccise in ambito familiare/affettivo, le stesse sono vittime di partner o ex partner nel 68% dei casi (70 su 103). Negli altri casi risultano uccise prevalentemente per mano di genitori o figli (21%, 22 su 103), mentre è residuale il caso di omicidi commessi da altro parente (11%, 11 su 103).

Aumentano i cosiddetti ‘reati spia’: stalking, maltrattamenti e violenza sessuale. Gli atti persecutori, lo stalking, segnano un incremento del 18%; +30% di maltrattamenti contro familiari e conviventi, +2% per le violenze sessuali.

L’andamento generale dei reati commessi nelle annualità 2018 – 2021 evidenzia un tendenziale incremento per tutti i reati presi in considerazione mentre l’incidenza delle donne sul totale delle vittime si mantiene pressoché costante, attestandosi intorno al 75% per gli atti persecutori, tra l’81% e l’83% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano tra il 91% e il 93% per le violenze sessuali.

A fronte di un’incidenza media nazionale di 29,04 reati commessi per 100mila abitanti, si registra, per quanto riguarda lo stalking, un aumento del tasso soprattutto nelle regioni meridionali: in testa la Sicilia (42,84), seguita da Campania (41,57), Puglia (37,57) e Calabria (36,59). L’incidenza di atti persecutori è minore in Veneto (18,75), Marche (19,04) e Trentino Alto Adige ( 19,48). I maltrattamenti contro familiari e conviventi hanno un’incidenza nazionale di 37,43 reati per 100mila abitanti. Prima in classifca la Sicilia, con 50,92, seguita da Campania (49,78) e Lazio (44,02). La Valle d’Aosta ha fatto registrare un tasso di 19,5 reati commessi per 100mila abitanti, seguono Molise (22,52) e Liguria (25,54). Per quanto riguarda le violenze sessuali, la media nazionale è di 8,27 reati commessi ogni 100mila abitanti. Sopra la media l’Emilia Romagna (13,47), la Liguria (11,32) e il Friuli Venezia Giulia (10,2). I valori minori per reati commessi ogni 100mila abitanti è stata registrata in Calabria (5,12), Basilicata (5,45) e Abruzzo (5,66).

di Laura Pirone

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