Maradona, statua allo stadio: l’omaggio di compagni e tifosi nella ‘sua’ Napoli

La pioggia non ha fermato centinaia di tifosi del Napoli e tantissimi sostenitori del Boca Juniors venuti dall'Argentina e da Malaga nel giorno dell'inaugurazione della statua in onore di Diego Armando Maradona, ad un anno dalla sua scomparsa.

NAPOLI – La pioggia non ha fermato centinaia di tifosi del Napoli e tantissimi sostenitori del Boca Juniors venuti dall’Argentina e da Malaga nel giorno dell’inaugurazione della statua in onore di Diego Armando Maradona, ad un anno dalla sua scomparsa. Presenti allo stadio di Fuorigrotta, nella parte esterna del settore Distinti, dove è stata sistema la statua di Maradona, gli assessori comunali Edoardo Cosenza (Infrastrutture) e Emanuela Ferrante (Sport), il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, qualche ex compagno di squadra di Maradona come Bruno Giordano, Beppe Bruscolotti, Alessandro Renica e Raffaele Di Fusco e il figlio napoletano di Maradona, Diego jr. Si è visto anche l’ex presidente dei 2 scudetti Corrado Ferlaino. Centinaia i tifosi all’esterno del Maradona ad intonare cori “C’è solo un Maradona…” e “Diego, Diego…”. Sullo sfondo resta una ferita aperta: la battaglia legale tra i figli del Pibe de Oro e il manager Stefano Ceci.

“Siamo venuti ad onorare la sua dedizione al mito e ogni opera che verrà realizzata per Diego va manifestata e onorata”, ha detto il patron del club azzurro Aurelio De Laurentiis. Con lui l’assessore Ferrante: “Sono emozionatissima, la verità è che abbiamo fatto di tutto, sia noi del Comune che Domenico Sepe (scultore che ha realizzato l’opera, ndr) per rendere possibile in tempi brevissimi, scavalcando ‘inghippi’ burocratici”. Sentito ed emozionato il ricordo dei vecchi compagni, come l’ex numero 9 del Napoli Giordano. “Sono uno dei fortunati che ha conosciuto Diego nel modo giusto, una persona straordinaria, generosa a cui non si poteva non volere bene. Ogni giorno c’è una fitta al cuore, quando pensiamo a Diego”. “Se fosse stato a Napoli non sarebbe rimasto solo”, dice convinto Renica, ex terzino del Napoli di Maradona. Il figlio napoletano, Diego jr ricorda: “L’eredità che ci lascia papà, la più importante è quella che vedete qui fuori, l’affetto della gente e il fatto che la gente sia grata”. Poi chiarisce: “Problemi tra noi fratelli? Oggi siamo uniti per capire quello che è successo, siamo parte lesa in un processo, ho un’idea ma non posso dirla adesso. Se c’è stato qualcuno che è stato negligente o che è stato complice nella morte di papà la pagherà sicuramente”. E rivela: “Ieri sera ho fatto una riunione con le mie sorelle su zoom dove abbiamo parlato di tanti temi, non c’è stata guerra, anzi, c’è unità di intenti perché vogliamo sapere la verità su quello che è successo e perché ci sono persone che vogliono prendersi qualcosa che è nostro ma non glielo permetteremo”. Domenica verrà inaugurata una seconda statua, donata alla città dall’ex manager Ceci, con il quale i figli dell’indimenticato campione argentino hanno in corso una contesa legale. “Quella che si vedrà domenica – spiega Diego jr – è donata da papà, è fatta con i suoi soldi” ed evidenzia: “Ringrazio il presidente De Laurentiis, accetto il suo invito per domenica, ma deve capire anche noi. Non possiamo essere presenti se c’è Stefano Ceci. Se il presidente ci tiene a noi, alla famiglia, ai figli io assicuro la mia presenza domenica, ma se c’è Stefano Ceci non saremo presenti, l’inaugurazione la faranno con lui”.

Di Valerio Esca

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