MILANO – Salgono i ricavi per Stellantis nel primo trimestre. Ma calano le consegne per effetto della crisi dei chip, che rappresenta un contesto sfavorevole in cui tuttavia si conferma la guidance.
Il colosso automobilistico, nato dalla fusione fra Fca e Psa, presieduto da John Elkann e tinonato dal ceo Carlos Tavares, ha chiuso i primi 3 mesi del 2022 con ricavi pari a 41,5 miliardi, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, anche se le consegne consolidate sono scese del 12% a 1,374 milioni di unità. Il calo viene spiegato dalla società come “dovuto principalmente alla mancata evasione di ordini per l’approvvigionamento di semiconduttori”.
Lo stoccaggio dei veicoli nuovi di 897mila unità a marzo è rimasto in linea con quello di fine dicembre 2021.
E’ stato Richard Palmer, CFO Stellantis, a spiegare la dinamica di questi risultati: “Nel primo trimestre i ricavi netti” di Stellantis “sono cresciuti del 12% grazie ai prezzi netti, a un miglior mix di modelli e a cambi di conversione più favorevoli, mentre le consegne sono calate del 12%”. La sottolineatura è anche che la “guidance per l’intero anno, con margini di risultato operativo rettificato a doppia cifra e flussi di cassa positivi, è confermata, nonostante le condizioni sfavorevoli in termini di approvvigionamenti e di inflazione, grazie al successo dei modelli e alle partnership strategiche”. Ridotte le stime per i mercati dell’Europa allargata e dell’America del Nord, come illustrato dal cfo durante la call con gli analisti. E le stime di crescita per l’Europa passano dal +3% al -2% per il 2022, e quelle per il Nord America passano a una situazione stabile dalla precedente stima del +3%. Rimangono invece invariate le stime per gli altri mercati: stabili per Medio Oriente e Africa, stabili per la Cina, +3% per il Sud America, +5% per India e Asia-Pacifico.
I maggiori ricavi, nonostante il contesto non semplice, riflettono “la forza dei nuovi prodotti”, tra cui Jeep Grand Cherokee L e Wagoneer/Grand Wagoneer per il North America; DS4, Fiat Nuova 500, Opel Mokka e la gamma di veicoli commerciali leggeri per la regione Enlarged Europe; Jeep Grand Cherokee, Peugeot 3008 e Citroën C4 per Medio Oriente e Africa, mentre Fiat Pulse, Jeep Compass, Peugeot 208 e Fiat Cronos hanno dato “un contributo sostanziale alla posizione di leadership nel mercato del Sud America”.
Il dividendo ordinario di 1,04 euro per azione approvato dall’assemblea degli azionisti e stato pagato nel mese di aprile.
LaPresse