Scott Morrison nuovo premier in Australia. Ha iniziato la politica ‘no way’ e sta simpatico a Salvini

Già ministro del Tesoro, l'anno scorso si è opposto fermamente alla legalizzazione dei matrimoni gay

Australia nuovo premier

CANBERRA – L’Australia ha il suo nuovo premier. Il settimo negli ultimi 11 anni. Si tratta di Scott Morrison, già ministro del Tesoro, che ha sconfitto l’avversario Peter Dutton con una votazione 45-40. Succede a Malcom Turnbull, suo alleato ma sfiduciato dal Partito liberale. Il Paese, ora nelle mani di Morrison, si prepara rinvigorire lo spirito ‘anti-migranti’. Non è un caso che il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, abbia più volte citato l’Australia come modello da seguire.

Morrison, neo premier dell’Australia che iniziò la poltica ‘no way’ e sta simpatico a Salvini

Morrison è stato scelto come nuovo capo del governo con voto segreto in una riunione del gruppo parlamentare. L’instabilità politica seguita alla sfiducia a Turnbull ha sfiduciato i cittadini e messo in cattiva luce la classe dirigenziale australiana, ora chiamata a riscattarsi agli occhi della gente. In tal senso, Morrison è un personaggio che unisce e divide. Senza mezze misure. Cristiano evangelico, si è sempre definito uomo di fede. Ma, soprattutto, è noto per essere stato iniziatore di quella politica ‘no way’ che lo avvicina alle posizioni di Salvini. A partire dal settembre del 2013, da quando il cioè l’Australia ha chiuso le frontiere ai migranti, si è sempre mostrato un fervente sostenitore di questa linea.

‘Frontiere sovrane’, il programma che ferma i migranti o li spedisce nei campi di detenzione del Pacifico

Morrison si trovò in fatti a guidare il ministero dell’Immigrazione, divenuto poi anche ‘della Protezione dei confini’. Ed è proprio sotto la sua guida che è stato dato il via all’operazione ‘Frontiere sovrane’. I barconi dei migranti, infatti, vengono respinti dalle navi della marina australiana in operazioni in alto mare. E il riserbo, in questo caso, è assoluto. Chi riesce a passare, viene spedito nei campi di detenzione sulle isole del Pacifico. E se anche la domanda d’asilo fosse fondata, sul territorio australiano non metterebbero piede. Classe ’68, l’anno scorso si è schierato apertamente contro la legalizzazione dei matrimoni gay. Amato e odiato per le sue posizioni, Morrison può ora lasciare un’impronta ancora più marcata nel Paese.

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