C’è un ex Urss dietro Dazn. Dall’alluminio alla discografia, con amici vicini al Cremlino e a Trump: è il più ricco d’Inghilterra

Si chiama Leonard Blavatnik: ha 61 anni ed è nato a Odessa. Ha portato Dazn in Italia investendo oltre 250 milioni di euro. Controlla l'Access Industries, società che possiede il 77% della Perform Gruoup, l'azienda che gestisce la nuova concorrente di Sky

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace 02/08 /2018 - Milano (MI) Cronaca Presentazione Dazn Nella foto Diletta Leotta alla presentazione in Italia svoltasi a Garage Italia

MILANO – Esiste dal 2015. Ma Dazn in Italia è approdata soltanto qualche settimana fa, con Diletta Leotta, seduta sul divano, pronta a spiegare ai telespettatori la pronuncia giusta con cui chiamarla.

Dall’ex Urss agli Usa

Dietro la piattaforma che manda in onda (sul web) alcune partite di Serie A e B c’è la Perform Group, multinazionale londinese controllata al 77% dall’Access Industries. Con pazienza, aperte tutte le scatole societarie si scopre che nella cabina di regia del colosso imprenditoriale c’è Leonard Blavatnik, 61enne, nato a Odessa (ora è Ucraina, al tempo era Unione Sovietica) e di origine ebraica.

La fortuna con l’alluminio

A 21 anni lascia la madre Russia per trasferirsi negli Usa dove frequenta la Columbia University e Harvad. Fa fortuna quando si dà il via alla privatizzazione delle aziende statali dell’ex Urss. Riesce a mettere le mani sul commercio dell’alluminio, affare che gli garantisce di incrementare notevolmente il suo patrimonio.

Negli anni Duemila punta al settore chimico. Diversifica successivamente comprando la casa discografica Warner Music e vendendo una società attiva nel settore petrolifero.

Ha scelto il Regno Unito adesso come sua ‘patria’. Secondo il  Sunday Times, scrive il Fatto Quotidiano, è l’uomo più ricco d’Inghilterra e parte del suo denaro lo usa per la fondazione Blavatnik Family Foundation.

I legami con gli uomini del Cremlino

L’Access Industries del 61enne di Odessa, almeno fino al 2010, ha ricostruito il Fatto, ha detenuto quote della Uc Rusal, azienda oggetto delle sanzioni decise dagli Usa contro la Russia. In quella società figura Viktor Vekselberg e Oleg Deripaska, ritenuti vicini al Cremiino. Fu proprio con loro due che Blavatnik attivò la scalata all’ex aziende statali dell’Urss.

Deripaska, stando alle informazioni riasciate dal diapartimento del Tesoro americano, è stato accusato di riciclaggio.

I cronisti Gabriele Cruciata e Lorenzo Bodrero hanno anche individuato due ex lobbisti di Blavatnik che ora ricoprono ruoli istituzionali importantissimi negli Usa. Si tratta di Makan Delrahim, viceprecoruatore generale della divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia, e David Bernhardt, vice ministro degli Interni. Entrambi, tra il 2011 e il 2012, erano registrati come lobbisti proprio della Acces Industries.

L’approdo in Italia a Dazn è costato complessivamente oltre 250 milioni di euro. I conti della società non sono proprio incoraggianti, ma l’imprenditore di Odessa ci creda: vuole scommettere sulla Penisola. L’obiettivo è raggiungere i 3 milioni di iscritti alla piattaforma.

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