Abusivi sulle spiagge, i soldi sequestrati alla mafia per combatterli

La lotta ai venditori abusivi sulle spiagge sarà finanziata con i soldi sequestrati alle mafie. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Matteo Salvini presentando al Viminale la direttiva "Spiagge sicure"

ROMA – I soldi sequestrati alla mafia saranno usati per combattere il commercio esercitato da abusivi sulle spiagge. Lo annuncia il ministro dell’Interno Matteo Salvini in una conferenza stampa al Viminale per presentare la direttiva “Spiagge sicure”. Alla lotta contro l’abusivismo “aggiungiamo anche milioni di euro presi dai soldi sequestrati ai mafiosi, con doppio gusto quindi”. Questi fondi saranno usati per “aiutare a pagare straordinari ad agenti polizia locale per pattugliare le spiagge”.

Le multe per gli acquirenti non aumentano

La direttiva non innalza le sanzioni per l’acquisto di merce da parte di venditori abusivi, ha chiarito Salvini. Per gli acquirenti, quindi, resta la possibilità di essere multati da 100 a 7mila euro. “E’ già previsto dal codice – ha sottolineato Salvini – non abbiamo voluto aumentare le sanzioni, ma mettere gli agenti in condizione di applicare la legge”. Il finanziamento avverrà tramite alcuni milioni di euro provenienti dal Fondo unico per la giustizia. “Sarebbe ipocrita aumentare all’infinito le sanzioni quando non c’è il personale sufficiente”, ha aggiunto il ministro.

Possibile applicare il Daspo

ll cosiddetto ‘Daspo’ (decreto legge 14 del 2017), “può trovare applicazione non solo all’interno delle infrastrutture” dei trasporti, ma anche in altri siti. Questi possono essere “individuati dai regolamenti comunali nell’ambito delle tipologie di aree previste dalla norma”.  Secondo la direttiva, “dovranno essere convocate riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Questi tavoli saranno allargati “alle amministrazioni locali maggiormente interessate dal fenomeno e alle Capitanerie di porto”. Se si ritiene che il fenomeno non possa essere gestito e affrontato in via ordinaria, i prefetti dovranno “promuovere protocolli d’intesa”. Gli accordi andranno presi “con le altre Amministrazioni pubbliche e le Associazioni rappresentative dei settori produttivi”.  Questo per decidere quali iniziative prendere.

 

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