Aifa, Melazzini: fiore all’occhiello Italia, lascio modello efficiente

"Aifa è l’Agenzia Italiana del Farmaco, nel mondo un fiore all’occhiello dell’Italia. Dunque come ho detto spesso nei miei interventi, è il luogo dove il futuro si affronta attraverso la consapevolezza del presente".

Foto Piero Cruciatti / LaPresse
Milano, 31 ago. (LaPresse) -“Aifa è l’Agenzia Italiana del Farmaco, nel mondo un fiore all’occhiello dell’Italia. Dunque come ho detto spesso nei miei interventi, è il luogo dove il futuro si affronta attraverso la consapevolezza del presente”. Così il direttore generale uscente di Aifa, Mario Melazzini, il cui mandato scade tra pochi giorni, in un post sul proprio blog. “I ‘big data’ non sono una suggestione da palco, qualcosa di teorico: sono ricchezza. Grazie a chi ha lavorato con me. Lascio al nuovo direttore un’Agenzia finalmente in grado di avere al proprio interno i complessi riferimenti numerici di consumo e costo dei farmaci. Lascio un’ipotesi di riorganizzazione interna già condivisa che faccia di Aifa un braccio operativo con meno comandanti e più operatori al servizio della salute” rivendicando “una nuova organizzazione per un modello gestionale più efficiente ed efficace”.

scrive Melazzini

“Col presidio interno dei Carabinieri del Nas, abbiamo ricostruito quanto era necessario per fare luce anche sul passato dell’Agenzia. Inoltre sono sicuro vedremo presto i risultati. Oltre che sull’interazione costante e continua con le nostre strutture interne, alla lotta al crimine farmaceutico e alla contraffazione dei farmaci”. ” Dunque il futuro, che vede all’orizzonte nuovi farmaci sempre più efficaci ma anche più costosi, non può prescindere dalla conferma che lo Stato deve farsi carico di dare a ogni cittadino il farmaco di cui ha bisogno. Perciò come Aifa è riuscita a fare con il piano per l’eradicazione dell’epatite C”. Il dirigente uscente dell’Agenzia ricorda che “da quando sono direttore generale di Aifa, nel periodo Gennaio 2017 a oggi, il trattamento di 83.953 pazienti è costato allo Stato circa 416 milioni di euro. In precedenza, dal 2014 a dicembre 2016, la spesa era stata pari a 1.885 milioni per il trattamento di 64.633 pazienti; ma è giusto ricordare che chi fece quella trattativa la fece nel confronto con una sola azienda proprietaria del farmaco salvavita. Il giudizio sull’operato di Aifa lo lascio alle dichiarazioni delle associazioni dei pazienti affetti da epatite C”.

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