Auto, mercato europeo ancora giù: pesano economia, diesel e Wltp

Dopo il dato italiano diffuso a inizio mese, anche le cifre europee mostrano un mercato dell'auto in contrazione a novembre

LaPresse

MILANO – Auto, mercato europeo ancora giù: pesano economia, diesel e Wltp. Dopo il dato italiano diffuso a inizio mese, anche le cifre europee mostrano un mercato dell’auto in contrazione a novembre. Nell’area che comprende Ue e paesi Efta le immatricolazioni sono state 1,15 milioni secondo quanto rilevato dall’Acea. Dato, questo, che segna un arretramento dell’8,1% su base annua, dopo il -7,4% di ottobre e il -23,4% di settembre. Arrivati in scia all’entrata in vigore del nuovo sistema di omologazione europeo Wltp. Che aveva spinto le case automobilistiche a smaltire gli stock in agosto, mese in cui si era osservato un balzo di quasi il 30%. Le vendite tengono comunque nel progressivo annuo. Con i primi undici mesi del 2018 che mantengono un vantaggio dello 0,6% rispetto a quelli del 2017.

Auto, le dichiarazioni del Centro Studi Promotor Gian Primo Quagliano

“Sul calo di novembre hanno influito essenzialmente tre fattori”, sintetizza Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. Chiamando ancora in causa la carenza di prodotto data dalle nuove regole sui test, oltre alla dinamica dell’economia mondiale “su cui pesano l’incertezza delle politiche commerciali e l’andamento dei mercati finanziari” e alla “demonizzazione del diesel”, che starebbe determinando un rallentamento nelle decisioni di sostituzione. Su questo fronte, a suonare l’allarme in prospettiva è l’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere. “Siamo preoccupati per le conseguenze che provvedimenti ‘malus’ potrebbero avere sul mercato dell’auto nel 2019”, spiega il direttore generale Romano Valente, auspicando una politica nazionale indirizzata verso le basse emissioni che sostenga “non secondariamente anche l’infrastrutturazione”.

Il calo nelle vendite coinvolge la maggioranza dei costruttori, in particolare quelli che detengono le fette più ampie di mercato. A pagare il pegno più pesante sono Renault (-15,9%) e Volkswagen (-11,3%), mentre Fca (-8%) fa leggermente meglio del mercato nell’area comprensiva di Ue ed Efta, conservando una quota del 5,9%, invariata nel confronto col novembre 2017. “La quota di penetrazione di Fca in Europa si mantiene stabile, anche se sono state privilegiate le cosiddette ‘vendite pulite’ nei canali più remunerativi: privati, flotte, noleggio a lungo termine”, spiega il chief operating officer per la regione Emea, Pietro Gorlier. “Per esempio – evidenzia il manager -, tra agosto e ottobre nei dieci principali mercati europei il mix delle vendite ai privati è cresciuto di quasi venti punti percentuali ed è in costante crescita”.

(Marco Valsecchi – AWE/LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome