Bekaert, Di Maio: “Nessun lavoratore abbandonato, bye bye Jobs act”

"Buone notizie per i lavoratori! Questa notte abbiamo chiuso il tavolo sulla Bekaert, la multinazionale belga che aveva deciso di delocalizzare in Romania lasciando per strada centinaia di lavoratori"

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Luigi Di Maio

ROMA (LaPresse) – Bekaert, Di Maio: “Nessun lavoratore abbandonato, bye bye Jobs act”. “Buone notizie per i lavoratori! Questa notte abbiamo chiuso il tavolo sulla Bekaert, la multinazionale belga che aveva deciso di delocalizzare in Romania lasciando per strada centinaia di lavoratori. Persone che sarebbero finite in mezzo alla strada a causa della folle riforma del Jobs Act, che eliminava la cassa integrazione in deroga per cessazione, e per colpa di decisioni disumane da parte di prenditori multinazionali che non hanno alcun rispetto per chi lavora. Noi abbiamo deciso di non abbandonarli perché nessuno deve rimanere indietro. Nessun lavoratore verrà lasciato solo: è stata sospesa la procedura di licenziamento collettivo, ripristinata la cassa integrazione e gli incentivi all’esodo. Bye bye Jobs act”. Lo scrive il ministro dello sviluppo Luigi Di Maio commentando l’accordo sulla Bekaert chiuso nella notte.

Bekaert, le dichiarazioni del ministro dello svilippo Luigi Di Maio

“Alle delocalizzazioni abbiamo posto rimedio con il Decreto Dignità, punendo quei prenditori che scappano all’estero dove possono sfruttare i lavoratori dopo aver preso soldi pubblici dallo Stato – aggiunge Di Maio – Non ci fermiamo perché c’è ancora molto da fare per rimettere a posto i disastri causati dai miei predecessori. Persone che non hanno mai avuto a cuore i lavoratori, che spesso non hanno avuto neanche voglia di incontrarli per ascoltare le loro esigenze”. “Oggi voglio ringraziare il grande lavoro fatto tra Ministero, sindacati, Governo e tutte le parti sociali – conclude – Con il gioco di squadra questo Paese può tornare ad essere grande, senza piegarsi a nessuno. Presto andrò a Figline Valdarno, ad incontrare quei lavoratori a cui avevo fatto una promessa”.

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