Borsa, Milano tocca i minimi sotto i 19mila punti, lo spread vola a 331

La lettera dell'Ue invita il governo italiano a una risposta da comunicare entro lunedì altrimenti potrebbe scattare la bocciatura della Manovra

MILANO (AWE/Finanza.com) – Nervosismo in Borsa. Piazza Affari cala all’indomani della dura lettera con cui l’Ue ha avvisato l’Italia circa la “deviazione senza precedenti” rispetto ai vincoli di bilancio. Il Ftse Mib ha aperto in calo scivolando sotto al soglia dei 19 mila punti dopo il calo di quasi il 2% della vigilia. Poi l’indice si è moderatamente ripreso e segna un calo dello 0,44% a 19.003 punti.

Milano ai minimi, sale lo spread

La lettera dell’Ue invita il governo italiano a una risposta da comunicare entro lunedì altrimenti potrebbe scattare la bocciatura della Manovra. Intanto alcune fonti parlamentari parlano di minaccia di dimissioni da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte oppresso da un lato da Bruxelles e dall’altro dallo scontro Luigi Di Maio-Matteo Salvini sul decreto fiscale.

Questa mattina il differenziale di rendimento è schizzato fino a 331 pb, sui nuovi massimi dal 2013. Tra i titoli di Piazza Affari cali superiori al 2,5% per Pirelli, -1,5% per Fca. Tra le banche Intesa Sanpaolo allunga sotto quota 2 euro conn un calo di oltre l’1%. Peggio fanno Ubi con -2,2% e banco Bpm -1,8%.

Borsa, i listini europei aprono poco mossi, Francoforte piatta

Le principali Borse europee aprono poco mosse, all’insegna della prudenza, dopo i nuovi ribassi di Wall Street ieri sera e le deboli indicazioni macro giunte questa mattina dalla Cina, ma anche sui timori per l’Italia e la sua manovra 2019. In avvio a Francoforte il Dax piatto con un -0,01%, a Parigi il Cac40 segna un +0,10% mentre a Londra l’indice Ftse100 sale dello 0,29%.

La Cina rallenta

Il Pil della Cina, la seconda economia mondiale, ha segnato nel terzo trimestre dell’anno un +6,5% su base annua, contro il +6,7% registrato nel secondo trimestre e contro il +6,6% atteso dagli analisti.

Si tratta del ritmo di crescita più lento dal primo trimestre del 2009. Il rallentamento alimenta i timori sui possibili impatti della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Sullo sfondo rimangono vive le tensioni intorno all’Italia. In particolare si guarda alla manovra 2019 inviata a Bruxelles lo scorso 15 ottobre, con la Commissione europea che sarebbe pronta a respingerla al governo italiano.

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