Cagliari, sequestrati 2 traghetti e beni per 64 milioni alla Delcomar

Il sequestro preventivo di beni mobili e immobili, compresi due traghetti utilizzati dalla compagnia Delcomar per garantire il servizio di trasporto marittimo con le isole minori della Sardegna

Foto LaPresse

CAGLIARI – Il sequestro preventivo di beni mobili e immobili, compresi due traghetti utilizzati dalla compagnia Delcomar per garantire il servizio di trasporto marittimo con le isole minori della Sardegna, è stato disposto dal gip del tribunale di Cagliari su richiesta della Procura. L’indagine per frode in pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti, attentati alla sicurezza dei trasporti, truffa e falso coinvolge gli amministratori della società Franco ed Enzo Giorgio del Giudice, padre e figlio, imprenditori originari di La Maddalena (Sassari). Il valore di quanto posto sotto sequestro supera i 64 milioni di euro. La Delcomar, secondo l’accusa, ricevendo fondi della Regione per la gestione dei collegamenti marittimi fino al 2022, avrebbe commesso varie irregolarità nell’effettuazione del servizio.

L’ammontare delle contribuzioni pubbliche indebitamente percepite nel periodo 2016- 2020, quantificato in oltre 54 milioni di euro, è stato sequestrato nei confronti della società di navigazione aggiudicataria e degli indagati. Ulteriori 9,9 milioni di euro sono stati invece sequestrati, quale profitto del reato, alla società di noleggio delle imbarcazioni avente assetto proprietario e management riconducibili ai principali indagati.

Secondo la ricostruzione investigativa, gli indagati, interponendo una seconda società di servizi, hanno fornito alla compagnia di navigazione indagata ulteriori 3 navi necessarie per partecipare alla gara, pur essendo consapevoli che le stesse non avessero i requisiti previsti dalla gara. La cessione delle unità navali, avvenuta attraverso la previsione di specifici canoni di locazione, ha in tal modo fatto confluire parte delle somme introitate dalla regione Sardegna sui conti della società noleggiatrice. Una parte di tali introiti è stata successivamente girata, a titolo di emolumenti e di dividendi, ai due soci amministratori ritenuti responsabili.

(LaPresse)

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