Clan dei Casalesi, il nipote del boss ancora ‘pericoloso’

A giugno il processo per Filippo Capaldo dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Per la Dda il padrino del clan dei Casalesi lo aveva designato come suo delfino

Filippo Capaldo, Carmine Zagaria e Michele Fontana

Due anni di sorveglianza speciale per Filippo Capaldo. Il nipote di Michele Zagaria
(figlio della sorella Beatrice), padrino del clan dei Casalesi, per la Dda è ancora pericoloso socialmente. E’ stato scarcerato lo scorso novembre, ma sul territorio la sua caratura criminale tuttora può incidere negativamente.

La misura di prevenzione

La misura di prevenzione nei suoi confronti era già stata attivata negli anni scorsi (ha scontato 8 mesi), ma successivamente interrotta a seguito dei vari arresti. E adesso è stata sospesa. A decretarne lo stop una sentenza deplla Corte Costituzionale: dopo il periodo di detenzione (per Capaldo terminato 6 mesi fa), il tribunale è chiamato a valutare nuovamente l’attualità delle pericolosità (accertata prima della cattura). Decidere nel merito adesso sarà compito del palazzo di giustizia sammaritano. L’udienza si celebrerà a metà giugno.

Le parole della Corte d’Appello

Ma che la figura di Capaldo, difeso dagli avvocati Giuseppe Stellato e Ferdinando Letizia, possa fungere da catalizzator e per la cosca è stato messo nero su bianco nelle scorse settimane già dalla Corte d’Appello nell’ordinanza di arresto per Gianni Morico, accusato di concorso esterno al clan dei Casalesi, e Nicola Del Villano, per gli inquirenti organico al clan Zagaria.

Tra i motivi che hanno spinto i giudici di secondo grado a trascinare di nuovo in cella Del Villano, assistito dal legaleGiovanni Cantelli, è stata la presenza a Casapesenna del delfino di Capastorta.

Il ras (prima dell’arresto era sottoposto già ai domiciliari), hanno spiegato i giudici di secondo grado, si sarebbe potuto “agevolmente attivare per offrire il suo contributo al clan dei Casalesi, considerato il ruolo di rilievo ricoperto dallo stesso all’interno del sodalizio, nonché tenuto conto – ha chiarito la Corte partenopea – della scarcerazione di uno dei capi dell’associazione camorristica di riferimento quale Filippo Capaldo”.

Scarcerazioni pericolose

A circolare nell’Agro aversano, però, non c’è soltanto il figlio di Beatrice Zagaria. Da qualche tempo ha lasciato il carcere anche Carmine Zagaria, fratello del boss. Entrambi hanno espiato la loro pena, ma la presenza dei due nel Casertano e le imminenti (o quasi) scarcerazioni di mafiosi di primo livello, come quella di Michele Fontana ‘o sceriffo, rappresentato dall’avvocato Paolo Caterino, rischiano di rafforzare un . clan che negli ultimi anni era stato notevolmente indebolito dal lavoro degli investigatori.

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