Commercio, Unione consumatori: ben rinvio esame ddl, si documentino

Dopo che l'esame dei ddl sulle chiusure domenicali degli esercizi commerciali è stato rinviato, "speriamo che questa settimana consenta agli onorevoli di documentarsi meglio. Sono troppe, infatti, le fake news che circolano sulla questione delle aperture domenicali.

Milano, 13 set. (LaPresse) – Dopo che l’esame dei ddl sulle chiusure domenicali degli esercizi commerciali è stato rinviato, “speriamo che questa settimana consenta agli onorevoli di documentarsi meglio. Sono troppe, infatti, le fake news che circolano sulla questione delle aperture domenicali, come quella pubblicata oggi sul Blog del M5S secondo la quale i negozi chiudono la domenica in tutta Europa”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Come attesta uno studio dell’Istituto Bruno Leoni, in 16 dei 28 Stati membri dell’Unione europea non è presente alcuna limitazione di orario o apertura domenicale. Sul blog citano solo 6 Paesi Ue e si dimenticano gli altri 22. Bulgaria, Croazia, Finlandia Ungheria, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia non hanno alcuna limitazione, salvo, alcuni, dei limiti di orario per la vendita degli alcolici.

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Altri, come la Danimarca, prevedono la chiusura entro le 15 nelle festività come Natale e Capodanno”. “La proposta, poi, di fare un meccanismo di turnazione per le aperture domenicali dei negozi, lasciando aperto il 25% dei negozi, oltre ad essere assurda, è improponibile. Ci piacerebbe sapere, infatti, con quale criterio si farebbe la turnazione, dato che non tutte le domeniche sono uguali in termini di vendite. Restare aperti la domenica prima di Pasqua o di Natale è ben diverso dal restare aperti in una qualunque altra domenica. Che si fa, si estrae a sorte il fortunato?” conclude Dona.

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