Comunali a Piedimonte Matese, Civitillo rischia l’incompatibilità

Il professionista ha un contenzioso con il Comune. Se vince deve rinunciare al processo per conservare la fascia tricolore

PIEDIMONTE MATESE – Sono in quattro a correre per la fascia tricolore. Ancora poche ore è la città avrà il suo nuovo primo cittadino. E tra chi lotta per ottenere lo scranno più alto dell’amministrazione c’è l’ingegnere Vittorio Civitillo, leader della civica Rinascita Matesina. L’aspirante sindaco, però, ha un problema. Ha un contenzioso in atto con il Comune che dal 4 ottobre vuole governare. E se non vi rinuncerà (ha dieci giorni di tempo per farlo), andrebbe a concretizzarsi una causa di incompatibilità. Insomma, perderebbe la fascia per cui ha lottato (sta lottando) contro Maria Borreca, Andrea Boggia e Costantino Leuci.

Il contenzioso che ha l’ingegnere riguarda l’azienda agricola Quercete, da lui rappresentata, con sede legale a San Potito Sannito. Ha presentato ricorso contro il Comune di Piedimonte Matese per ottenere l’annullamento-riforma della sentenza emessa dall ottava sezione del Tar Campania e incassare, inoltre, la richiesta di sospensione dell’efficacia degli atti imputati in primo grado, ovvero la determinazione della Soprintendenza ai Beni culturali di Caserta, che ha dato parere contrario all’istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica presentata dalla società, e il no del commissario ad acta al permesso a costruire in sanatoria.
La vicenda ha radici lontane: dobbiamo fare un salto di dieci anni per arrivare, quindi, nel gennaio 2011, quando veniva dato il permesso a costruire per ristrutturare un fabbricato rurale, con annesso terreno, situato a Piedimonte di proprietà della Quercete. Dopo pochi mesi che iniziarono i lavori (era il 2013), però, ci fu un evento sismico che determinò il crollo di parti significative della struttura.

Il cantiere ebbe un fisiologico stop. E ci fu anche la proroga del permesso. Arriviamo nel 2018 quando l’appellante, convinto della ultravigenza dell’autorità paesaggistica avuta 8 anni prima, presentò una variante in corso d’opera non coinvolgendo la Soprintendenza. Ed è a questo punto che il Comune bloccò i lavoro innescando l’iter giudiziario che ora sta per arrivare al secondo grado. Insomma, Civitillo potrà avere anche ragione, ma se vincerà e vorrà fare il sindaco deve rinunciare alla causa.

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