Covid, la Spagna esclude nuove restrizioni per l’Omicron: valuta la riduzione di quarantena

Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha escluso l'introduzione immediata di nuove restrizioni in risposta alla diffusione della variante Omicron del coronavirus

Foto Olivier Hoslet, Pool via AP in foto Pedro Sanchez

MADRID – Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha escluso l’introduzione immediata di nuove restrizioni in risposta alla diffusione della variante Omicron del coronavirus. Sanchez ha detto che i dati mostrano che, anche se Omicron si diffonde più rapidamente, ha causato in genere sintomi più lievi e quindi mette meno pressione sugli ospedali rispetto alle precedenti varianti. Il premier ha anche citato l’alto tasso di vaccinazione nel Paese, oltre l’80%. “È chiaro che siamo in una situazione radicalmente diversa”, “siamo meglio e più preparati ad affrontare la variante Omicron”, ha detto Sanchez ai giornalisti durante la sua conferenza stampa di fine anno, confermando che un panel composto dai presidenti di regione e dalle autorità sanitarie centrali discuterà della proposta di accorciare il periodo di isolamento obbligatorio per i positivi asintomatici. Le autorità spagnole stanno valutando di ridurre da 10 a 5 giorni il periodo di isolamento per i positivi asinfomatici, a seguito di decisioni analoghe di altri Paesi come Usa e Grecia. Le assenze del personale lavorativo dovute al virus hanno portato alla cancellazione di treni e a disagi anche in altri servizi in Spagna. Dai dati del ministero della Salute spagnola di martedì sono emersi 100mila nuovi contagi in 24 ore, il che porta il tasso di incidenza su 14 giorni a 1.360 casi ogni 100mila abitanti, circa il doppio rispetto al livello di una settimana prima.

LaPresse

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