Tre omicidi tra il 2008 e il 2010 tra la ‘ndrangheta in Lombardia, 8 persone condannate all’ergastolo

Si è chiuso il processo di secondo grado relativamente all'epurazione della cosca di Seregno-Giussano.

'ndrangheta killer
Foto LaPresse - Tiziano Manzoni

MILANO – Sono 8 le persone che tornano in carcere per gli omicidi di ‘ndrangheta che si consumarono tra i 2008 e il 2010. A eseguire l’ordinanza di ripristino della custodia cautelare – emessa dalla Corte di Assise di Appello di Milano – sono stati i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Milano.

Carmelo Novella, Antonio Tedesco e Rocco Stagno. I tre omicidi che falcidiarono la ‘ndrangheta di Seregno-Giussano tra il 2008 e il 2010

Carmelo Novella, Antonio Tedesco e Rocco Stagno. Tre omicidi tra gli appartenenti alla locale ‘ndrangheta di Seregno-Giussano, avvenuti nelle province di Milano e Como. Vennero uccisi tra il 2008 e il 2010 e le indagini avevano già portato a una prima conclusione qualche mese dopo. Nell’aprile del 2011, al culmine dell’operazione ‘Bagliore’ – nell’ambito del quale si inquadrano i provvedimenti odierni – il gip aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare per 19 imputati. Tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, detenzione e porto illegale di armi, sottrazione e occultamento di cadavere.

Il processo di secondo grado si chiude con 8 condanne all’ergastolo, gli imputati ritornano in carcere per scongiurare il pericolo di fuga

All’epoca, il lavoro degli inquirenti era stato supportato dalle dichiarazioni di Antonio Belnone. A capo della ‘ndrangheta di Giussano, secondo le informative delle forze dell’ordine, divenne collaboratore di giustizia. Le sue parole furono determinanti per inquadrare il contesto nel quale venne ucciso Carmelo Novella. Quest’ultimo, a capo della Lombarda, sarebbe stato fatto fuori per bloccare il suo tentativo di emancipazione della ‘Provincia’ reggina. Gli omicidi di Tedesco e Stagno, invece, furono ricondotti a conflitti interni alla locale di Guardavalle. In queste ore, a seguito del processo di secondo grado, la Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato l’ergastolo per 8 imputati. Per loro disposto il ritorno in carcere. I giudici hanno ritenuto concreto il pericolo di fuga. Spetterà alla Suprema Corte emettere il giudizio definitivo.

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