Estorsione, condanna per l’ex La Torre: è il marito di Rosa Belotti

La 57enne è indagata dalla Procura di Firenze per la bomba esplosa in via Palestro

MONDRAGONE – E’ diventata irrevocabile la condanna per associazione a delinquere ed estorsione emessa dalla Corte d’appello di Brescia nei confronti del 66enne Rocco Di Lorenzo: secondo gli inquirenti, prima di trasferirsi a Bergamo, agli inizi degli anni Novanta avrebbe fatto parte del gruppo mafioso dei ‘Chiuovi’ guidato dal boss Augusto La Torre.
Di Lorenzo è il marito di Rosa Belotti, 57enne attualmente indagata dalla Procura di Firenze per la bomba esplosa in via Palestro. I carabinieri del Ros, coordinati dal procuratore Luca Tescaroli e dall’aggiunto Luco Turco, sostengono che la Belotti abbia svolto la funzione di autista della Fiat Uno imbottita di tritolo che esplose nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1993. Ad ordinare quell’attentato sarebbero stati Toto Riina, Leoluca Bagarella, i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro,
La Belotti è stata individuata dai carabinieri grazie ad una foto trovata nel 1993 durante una perquisizione e all’identikit fornito da un testimone. In quel periodo aveva 29 anni e una persona che aveva assistito all’arrivo della Fiat Uno aveva affermato che era guidata da “una biondina”. Gli inquirenti ritengono che quella descrizione corrisponda alla Belotti, sebbene la donna abbia sempre negato ogni coinvolgimento.
La Corte d’appello di Brescia aveva condannato Di Lorenzo a 11 anni di reclusione e al pagamento di una multa di 6.900 euro il 27 luglio 2020. I suoi avvocati, Maruro Moretti ed Emilio Tanfulla, avevano presentato un ricorso in Cassazione chiedendo l’annullamento della condanna, sostenendo che non era stato dimostrato il rapporto tra il loro assistito e gli altri presunti complici. Tuttavia, la Cassazione ha respinto il ricorso ritenendo che le censure degli avvocati fossero già state affrontate e smontate dai giudici di secondo grado.
Con Di Lorezo è stato condannato pure Gazmend Prenga, 44enne albanese.
La decisione della Cassazione di confermare la condanna è stata presa lo scorso dicembre e le motivazioni sono state rese note la scorsa settimana.

Mondragone, il figlio del boss La Torre in cella

Camorra e appalti, La Torre jr ‘accusa’ lo zio del papà

La ditta dei Meandro sponsorizzata da fratello e figlio del boss Augusto La Torre

Lavori nei condomini del Litorale, il business della famiglia La Torre

Il figlio del boss La Torre confessa

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome