Gas: corre a 295 euro, Starace: “Spero arrivi tetto prezzi, crisi sarà lunga”

Foto Francesco Benvenuti / LaPresse Nella foto: FRANCESCO STARACE

MILANO – Non si arresta la crescita delle quotazioni del gas. E i future europei hanno toccato un massimo di 295 euro per chiudere attorno quota 280. Si riverbera ancora sui mercati l’effetto dell’annuncio dello stop alle consegne dalla Russia attraverso il gasdotto Nord Stream 1 per tre giorni, dal 31 agosto al 2 settembre. Un alt che di nuovo viene motivato con necessità di manutenzione.

Per i listini in queste ore energia fa rima con timore. Per le Borse è stato un lunedì nero. Spaventati dalle prospettive di ulteriori rincari energetici che potrebbero scatenare una recessione, i mercati sono tornati ad assumere un assetto ribassista dopo la fiammata di fiducia ormai esauritasi la scorsa settimana. La peggiore d’Europa è Francoforte, il cui Dax 30 cede il 2,33% seguita dal -1,80% di Parigi.

Milano se la cava col terzo posto a -1,64% dopo aver visto il Ftse Mib piombare fino a -2,18%. E l’euro è tornato sotto la parità con il dollaro a 0,9971 euro per un dollaro. L’amministratore delegato di Enel Francesco Starace dal meeting di Rimini esprime un auspicio che è anche un messaggio chiaro sulla situazione: “Spero che la proposta di arrivare a un tetto del prezzo del gas si concretizzi, è fondamentale mettere in sicurezza il sistema europeo, anche se alcuni Paesi non sono d’accordo”.

Starace si è detto convinto che “a breve le misure poste in essere per mitigare l’impatto dei prezzi possa funzionare, anche se temo che la crisi sarà più lunga di quanto previsto”. Per il mondo imprenditoriale è allarme. Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi Hcfs e di Efci, l’associazione europea delle imprese dei servizi tratteggia un quadro in cui “le imprese italiane stanno subendo e assistendo, con enorme preoccupazione, ad ulteriori impennate dei costi energetici ( gas in particolare) e delle materie prime.

Il comparto dei servizi lancia un grido d’allarme nel bel mezzo di una campagna elettorale che sta ignorando questi temi, proprio a ridosso della ripartenza delle attività. Il facilty, la ristorazione collettiva, le lavanderie industriali: i costi lievitano rendendo insostenibile il rispetto dei contratti in essere. Cosa sarà delle mense scolastiche a settembre? Su chi peseranno gli aumenti? Sicuramente sulle imprese, e poi sugli utenti finali”. “È un’emergenza nazionale e bisogna agire di conseguenza. Mario Draghi deve avviare subito un vero piano di razionamento dei consumi di energia o nel giro di poche settimane avremo le fabbriche ferme. Un disastro”, tuona Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto.

Da un fronte diverso, quello dei consumatori, parla il Codacons, per cui “l’emergenza energia va affrontata in modo unitario a livello europeo attraverso politiche condivise in grado di combattere le speculazioni che si registrano sul mercato, dove pochi si arricchiscono a danno di molti. Per questo è necessario l’intervento dell’Unione Europea affinché imponga prezzi fissi per l’elettricità e il gas e tetti massimi alle tariffe”. Il livello degli stoccaggi in Italia intanto ha raggiunto il 78,96%. E in tutta Europa il tema energetico è più caldo che mai. Il governo ad interim della Bulgaria si è detto disponibile a negoziare con la compagnia energetica russa Gazprom la ripresa delle consegne di gas naturale.(AWE/LaPresse)

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