Gli allevatori nel mirino della camorra

Gli allevatori nel mirino della camorra
Gli allevatori nel mirino della camorra

CASAL DI PRINCIPE (Ernesto Di Girolamo) – Un terribile incendio ha distrutto un fienile a Casal di Principe. Nella serata tra giovedì e venerdì vigili del fuoco impegnati per alcune ore per domare le fiamme che hanno mandato in fumo decine di balle di fieno oltre a devastare tutto quello che potevano distruggere. Il rogo è originato all’improvviso senza dare la possibilità ai proprietari di poter intervenire, immediata la richiesta di aiuto ai pompieri ma quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto hanno potuto fare ben poco, oltre a fermare quelle fiamme che stavano minacciando anche altre strutture vicine. Nella mattinata di ieri c’è stato anche un sopralluogo del responsabile del settore Urbanistica del Comune di Casal di Principe, Alessandro Cirillo, per accertare le condizioni di tutta la struttura. L’incendio, originatosi nel fienile in località ‘Cesavolpe’, ha addirittura creato dei problemi statici che hanno costretto il dirigente a firmare anche un’ordinanza di messa in sicurezza al proprietario. Che quindi non solo ha visto tutto andare in fumo ma dovrà anche spendere altro denaro per assicurare che l’area sia sicura. Dalla relazione tecnica infatti emerge che “l’immobile in località Cesavolpe adibito a fienile a seguito dell’incendio ha provocato gravi problemi statici della struttura in acciaio mediante deformazione eccessiva degli elementi strutturali portanti e portati con possibili peggioramenti”. Ovviamente il “manifestato dissesto statico costituisce pericolo per la pubblica e privata incolumità” e quindi il proprietario dovrà mettere in sicurezza l’intera area e poi trasmettere al Municipio la documentazione dei lavori. In caso di inerzia rischia anche di essere denunciato alla Procura della Repubblica. Può ovviamente – qualora volesse – anche presentare ricorso al Tar entro 60 giorni dalla data del provvedimento firmato dal dirigente. 

Rogo doloso nell’azienda bufalina

MARCIANISE (Roberto Della Rocca) – Fuoco e fiamme quelle che hanno illuminato la notte della periferia di Marcianise. Un incendio che ha colpito duramente una azienda agricola e che lascia aperti molteplici interrogativi a cui, nei prossimi giorni, tenteranno di rispondere gli inquirenti. Sembrava una serata come tante nell’azienda bufalina di Giuseppe Colella.  Poi le fiamme, che subito sono state visibili nell’area del ponte della ferrovia sulla strada provinciale 335, sono divampate e tutto è cambiato. Ad accorgersi dell’incendio sono stati gli stessi responsabili della proprietà che hanno lanciato l’allarme e subito hanno tentato di fronteggiare il fuoco. Impossibile visto che, e questa è una delle poche certezze dell’incidente della scorsa notte, le fiamme erano divampate in più punti all’interno di ben tre capannoni aziendali. Per arginare l’incendio si è dovuto attendere l’arrivo delle squadre dei vigili del fuoco di Marcianise e poi di quelle arrivate dal comando provinciale nel capoluogo. Ci sono volute diverse ore prima che i pompieri potessero lasciare il luogo dell’incendio. Una notte di paura e di domande per l’imprenditore che ha avuto un primo confronto con gli agenti del commissariato di polizia di Marcianise giunti sul posto durante le operazioni di spegnimento per assistere gli uomini dei vigili del fuoco. Mai ricevute minacce, questa la verità subito chiarita dall’imprenditore bufalino. La dinamica del rogo, ricostruita dalle forze dell’ordine, non lascia dubbi. L’incendio si è prorogato da punti diversi dei tre capannoni. Quando questi erano già cenere era chiaro che non si era trattato di un incidente ma di un atto doloso. Qualcuno, forse più di uno, è entrato nell’area e ha appiccato l’incendio con l’intento di fare danni. Obiettivo centrato in pieno visto che il rogo è stato appiccato ai tre depositi di covoni di grano che hanno preso fuoco rapidamente aumentando la drammaticità dello scenario. Migliaia di euro di danni a cui fare fronte in un momento già delicato. L’imprenditore colpito dalla sciagura non appartiene al fronte della protesta che, in queste settimane si è schierato duramente contro i piani di eradicazione di tubercolosi e brucellosi che sta lamentando anche un periodo di forti tensioni.

© RIPRODUZIONERISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome