Violenze al personale sanitario, presto un disegno di legge

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Giulia Grillo

ROMA – Dopo l’ennesimo gravissimo atto di violenza nei confronti di una dottoressa accaduto al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, Esplode la rabbia del Ministro della Salute, Giulia Grillo che avverte: “Presenterò presto un ddl, che stiamo valutando col ministero della Giustizia, che va nella direzione di un inasprimento delle pene per le violenze commesse nei confronti del personale sanitario. E stiamo valutando gli interventi necessari per la sicurezza sul lavoro”.

La task force

Inoltre, continua Grillo, “come ministero della Salute siamo in contatto col ministero degli Interni per rafforzare la vigilanza delle forze di polizia negli ospedali. E anche nelle strutture sanitarie più a rischio. L’ennesimo, gravissimo episodio di violenza nei confronti di una dottoressa accaduto al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, desta nuovo sconcerto – conclude il ministro – e grande preoccupazione. Purtroppo non sono casi rari e isolati. Sta diventando ormai una pericolosa costante che non ha e non può avere spiegazioni in qualsiasi modo accettabili”.

I dati

Ogni anno in Italia si contano circa 1200 atti di aggressione ai danni dei lavoratori della sanità. Che è come dire che il 30% dei 4mila casi totali di violenza registrati nei luoghi di lavoro riguarda medici infermieri ostetriche, farmacisti. Insomma coloro che curano o si prendono cura dei cittadini. E nel 70% dei casi le vittime delle aggressioni sono donne, soprattutto guardie mediche.

Fenomeno in crescita

Il fenomeno della violenza contro i camici bianchi sarebbe anche in crescita: secondo un’indagine realizzata su un campione di oltre 4mila infermieri da NurSind – il sindacato delle professioni infermieristiche – rispetto al 2013, nel 2017 erano aumentate sia le aggressioni verbali, passando dal 41% al 66%, sia quelle fisiche, che rappresentano un terzo di tutti i casi. A far scattare gli aggressori, stando alle informazioni raccolte da NurSind, sarebbe soprattutto l’insoddisfazione per i servizi e l’organizzazione (sempre di più negli anni: 71,8% nel 2013, 77% nel 2016). Le aggressioni 16 volte su 100 provocherebbero danni fisici.

I luoghi delle aggressioni

Parliamo di una media di tre episodi di violenza al giorno (dati Inail 2018), che vanno dalle percosse fino ai tentativi di stupro. Secondo Consulcesi, che ha lanciato un appello all’attenzione sul fenomeno delle aggressioni del personale sanitario, i camici bianchi più a rischio operano nei pronto soccorso, nelle strutture psichiatriche ospedaliere e territoriali, nei luoghi di attesa e nei servizi di geriatria e continuità assistenziale.

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