KIEV – Tra Mosca e Kiev ping-pong di accuse su chi stia sparando nei pressi della centrale di Zaporizhzhia: “Secondo le testimonianze degli abitanti – ha spiegato un dirigente dell’ente nucleare ucraino Energoatom – ci sono nuovi bombardamenti in direzione della centrale” attribuiti “all’esercito ucraino”, invogliando gli abitanti a “limitare la propria presenza a Energodar, oggetto di provocazioni da parte russa che intenderebbe attribuire i propri attacchi sotto falsa bandiera all’esercito ucraino”.
La conditio sine qua non
Intanto il diplomatico russo Igor Vishnevetsky vicedirettore del dipartimento di Proliferazione Nucleare del ministero degli Esteri russo ha imposto delle condizioni alla visita degli ispettori dell’Agenzia internazionale atomica (Aiea) presso la centrale di Zaporizhzhia: “Immaginate che cosa significa passare attraverso Kiev, vuol dire che arriverebbero alla centrale nucleare attraverso la linea del fronte, il che rappresenta un rischio enorme”. Vishnevetsky ha poi aggiunto che “una missione di ispezione dell’Aiea non avrebbe alcun mandato per demilitarizzare l’impianto nucleare, come ha chiesto l’Ucraina, e dovrebbe limitarsi a controllare l’adempimento delle garanzie richieste”.
La risposta
E il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric ha spiegato che “in contatto stretto con la Aiea, la segreteria dell’Onu ha stabilito che in Ucraina dispone delle capacità logistiche e di sicurezza per appoggiare qualsiasi missione dell’Aiea alla centrale nucleare di Zaporizhzhia a partire da Kiev”, anche se “perché la visita si possa svolgere è necessaria una intesa fra Russia e Ucraina”. Ma proprio nella giornata di ieri il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres hanno affrontato la questione sicurezza della centrale. E in un comunicato, il dicastero russo ha informato che da entrambe la parti sono state esaminate le condizioni per il funzionamento sicuro della centrale”.
