In 3 anni 720 medici di base in pensione

Iannicelli (Fimmg): nessuno vuole andare nei paesini, ma neppure a Ischia e Capri

LaPresse/Stefano Cavicchi

CASERTA (Renato Casella) – Entro il 2025, in Campania 720 medici di base raggiungeranno l’età pensionabile (68 anni) e dovranno essere rimpiazzati. L’allarme arriva dal sindacato di categoria Fimmg, guidato in Campania da Federico Iannicelli. A livello nazionale, il più recente rapporto di Fondazione Gimbe ne stima una carenza di 2.876 unità ed entro il 2025 se ne perderanno oltre 3.400. Il 42,1% dei medici di famiglia, inoltre, supera il tetto massimo dei 1.500 pazienti, riducendo la qualità dell’assistenza. Le situazioni più critiche per la carenza dei medici di medicina generale si trovano nelle grandi Regioni del Nord, ma anche in Campania, dove mancano 349 unità.
Questa situazione, spiega Iannicelli, è “il frutto dell’età anagrafica dei medici che nei prossimi anni andranno in pensione. Intanto, il corso di formazione in Medicina generale, atteso per febbraio scorso, non è ancora stato pubblicato dalla Regione”. La settimana scorsa c’è stata l’assegnazione delle carenze e diverse zone sono andate deserte: è il caso del Cilento e del Matese, ma anche di Ischia e Capri. “Nelle aree montane – spiega Iannicelli – neppure i medici più giovani vogliono andare: bisogna dividersi fra due o tre paesini da 3-400 pazienti l’uno e questo comporta spese di gestione per il fitto degli studi e le utenze, che naturalmente con compensano l’impegno professionale dei colleghi. A Capri e Ischia, poi, gli affitti sono tarati sulla richiesta turistica e quindi sono proibitivi. In molti hanno preferito desistere e aspettare l’anno prossimo per qualche sede più vicina alla loro residenza abituale”. Fortunatamente, in alcune di queste zone ci sono ancora medici locali, ma sono vicini alla pensione e quando andranno via “sarà un problema sostituirli, a meno che non vengano incentivati”. I Comuni interessati dovrebbero quindi sostenere il costo dello studio, anche offrendo locali di loro proprietà, e un incentivo economico maggiore. “Noi di Fimmg – spiega Iannicelli – abbiamo firmato un accordo con l’Anci regionale, accettato anche dagli altri sindacati di categoria: l’Associazione è disponibile a venir incontro ai giovani medici e a mettere a disposizione locali dei Comuni per adibirli a studio”.
Intanto i progetti di sanità territoriale, con le case di comunità, non decollano per mancanza di addetti e “il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha dichiarato che i soldi per il personale non ci sono: servono forti investimenti per aprire una casa di comunità ogni 100mila abitanti”. La situazione non migliora nella continuità assistenziale (ex guardia medica), dove sono andate deserte le assegnazioni di centinaia di posti. “Un professionista della guardia medica – nota Iannicelli – guadagna circa 2000 euro al mese, lavorando di notte, il sabato e la domenica”. Insomma, conclude il rappresentante di categoria, su questi problemi “serve attenzione politica”.
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