La polizia cattura cinque latitanti italiani in Repubblica Dominicana

I cinque latitanti vivevano in zone diversi del Paese

Attentato sventato in Sardegna
Foto LaPresse/uff stampa polizia

MILANO – La polizia ha catturato nella Repubblica Dominicana tre latitanti che si erano sottratti a una condanna per reati sessuali. E che rientrano oggi in Italia grazie a un’operazione condotta dai poliziotti del Servizio centrale operativo, della Squadra mobile di Brescia e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, con la collaborazione della polizia locale. Il viaggio nella Repubblica Dominicana ha consentito ai poliziotti italiani di catturare anche altri due latitanti destinatari di condanne per reati contro il patrimonio. L’attività investigativa si inserisce quindi nell’ambito del progetto ‘Wanted 3’. Promosso dalla Direzione centrale anticrimine della polizia di Stato. Per rintracciare i soggetti che, per sfuggire all’esecuzione di provvedimenti restrittivi, si danno alla latitanza sia in Italia che all’estero. I cinque arrestati sono partiti dall’aeroporto Las Americas di Santo Domingo e rientreranno oggi in Italia.

Fuggono nella Repubblica Dominicana per evitare il carcere

Abele Chiarolini, 78 anni, di Brescia, condannato a 10 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, imprenditore nel settore alberghiero, è stato catturato a Boca Chica, dove gestiva un hotel. Chiarolini ha precedenti per reati di falso, ricettazione, riciclaggio, abuso d’ufficio.

Massimo Ferrari, 53 anni, di Milano, ricercato dal 2017 per una condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione per violenza sessuale, è stato catturato per strada, in Plaza Milano di Las Terrenas. Nei pressi della pizzeria dove lavorava.

Decisive per i poliziotti italiani dunque le analisi sui social network usati da Ferrari. Che ha anche precedenti per rapina, lesioni personali. Anche sequestro di persona ed estorsione. Il viaggio nella Repubblica Dominicana ha consentito infatti ai poliziotti italiani di catturare altri due latitanti destinatari di condanne per reati contro il patrimonio.

Mauro Nadalin, 56 anni, di Pordenone, imprenditore ricercato dal 2016 per una condanna a 10 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, truffa ed appropriazione indebita, è stato catturato a Santo Domingo, ove lavorava come imbianchino. Mostrando i suoi lavori sui profili Instagram e Facebook. I poliziotti hanno organizzato un incontro con la scusa di eseguire lavori edili e l’hanno arrestato. Nadalin, in qualità di amministratore della Nadalin Colors, dichiarata fallita dal Tribunale di Pordenone, aveva distratto beni della società. Non pagando i contributi dei dipendenti.

I cinque latitanti vivevano in zone diversi del Paese

Gli arrestati, fa sapere il Viminale, sono Salvatore Buonanno, Lucio Galli, Massimo Ferrari, Mauro Nadalin, Abele Chiarolini. Salvatore Buonanno, 42 anni, di Caserta, era ricercato dal 2014 per una condanna a una pena di 8 anni e 6 mesi di reclusione per reati di lesioni personali, violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo in concorso, commessi nella sua provincia. L’uomo, che gestiva una pizzeria nella città di Santiago, è stato catturato per strada a Costanza. A circa 30 km dalla città di Santo Domingo, senza opporre alcuna resistenza. Lucio Galli, 72 anni, di Brescia, ricercato dal 2014 dovendo espiare la pena di 8 anni e 10 mesi di reclusione per reati sessuali commessi con minori, alcuni dei quali alla prostituzione, è stato catturato in località Valle Verde a La Romana.

L’attività investigativa è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia. E il latitante è stato infatti rintracciato grazie a una donna dominicana che aveva ricevuto una somma di denaro proveniente dall’Italia dal latitante. Nonostante le disponibilità economiche, Galli conduceva uno stile di vita molto riservato. Cambiando spesso abitazione. E affittando appartamenti in zone degradate per non dare nell’occhio. Si faceva accompagnare sempre da giovani donne.


(LaPresse)

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