Lega, Salvini: “Nuovi ingressi in Parlamento. No-vax? Non siamo una caserma”

L'addio dell'eurodeputata no-vax Francesca Donato fa ancora rumore. Ma Matteo Salvini guarda avanti e non al passato, com'è nella sua indole. Il segretario leghista si presenta a Milano per accogliere nella Lega due nuovi ingressi da Forza Italia.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

MILANO – L’addio dell’eurodeputata no-vax Francesca Donato fa ancora rumore. Ma Matteo Salvini guarda avanti e non al passato, com’è nella sua indole. Il segretario leghista si presenta a Milano per accogliere nella Lega due nuovi ingressi da Forza Italia. Sono il presidente del Consiglio regionale lombardo, Alessandro Fermi, e il consigliere Mauro Piazza, presidente della commissione Autonomia del Pirellone. E altri seguiranno, anche in Parlamento, assicura: “Nei prossimi giorni entreranno in Lega alcuni parlamentari di diverse parti, non solo di centrodestra. Dal M5S? Non ci sono solo i Cinquestelle fuori dal centrodestra”.

A una decina di giorni dall’apertura delle urne per le amministrative da Nord a Sud, con città di peso al voto, da Roma a Milano, passando per Torino e Bologna, in cui confida di arrivare al ballottaggio, il leader del Carroccio incassa il colpo, anche affrontando il tema dei no-vax: “La Lega è un movimento democratico. Ogni idea è rispettata e rispettabile. Siamo qui a festeggiare alcuni ingressi, è curioso che qualcuno parli di un’uscita. Se qualcuno non si sente a suo agio, non siamo una caserma”.

Altra nota dolente in casa Carroccio è la presenza delle truppe in ordine sparso ieri alla Camera per la fiducia sul dl Green pass bis. Secondo i tabulati di Montecitorio, 69 deputati leghisti su un totale di 132 hanno preso parte alla votazione. Gli assenti ingiustificati erano 51, 12 quelli in missione. “I parlamentari sono liberi di esserci o non esserci, fortunatamente siamo in democrazia e non in un regime”, rintuzza il leader leghista, che pensa a tenere la barra dritta in via Bellerio. E anche a Bruxelles.

A proposito di Europa, Salvini lancia un nuovo appello agli alleati, anche alla luce delle conseguenze che intravede fra le pieghe delle elezioni in Germania di domenica. Un appuntamento chiave nel risiko del Vecchio Continente. “Il mio obiettivo – dice a chiare lettere – è rinsaldare e unire il centrodestra in Italia e in Europa. Domenica ci sarà un voto importantissimo non solo per i tedeschi in Germania. Da domenica sera può cambiare il mondo e alcuni ammiccamenti del centrodestra con il centrosinistra in Europa sarebbero puniti dagli elettori”. Il segretario leghista torna a chiedere a distanza a Forza Italia e a Fratelli d’Italia di unire le forze a partire dal Parlamento europeo, ora sparpagliate tra Ppe, Conservatori e riformisti e Identità e democrazia. E ritorna sul tema della federazione: “Mi sembra che qualcuno non la voglia. Ne prendiamo atto, mi spiace. Avere tre centrodestra divisi nell’Europarlamento ci dà meno forza. Uniamo la forza, superiamo egoismi, steccati e divisioni. Io continuo a crederci, ma non posso proporre all’infinito quello che qualcuno non vuole fare”.

Intanto, tornando ai due addii da Forza Italia di oggi al Pirellone, cui seguiranno altri prossimamente (Alan Rizzi e Simona Tironi i papabili, secondo i rumors) il Pd lombardo, per bocca del segretario Vinicio Peluffo e del capogruppo Fabio Pizzul, non le manda a dire al segretario del Carroccio: “È triste vedere il passaggio di due ex liberali moderati come Fermi e Piazza alla Lega sovranista e di destra, tanto più in un momento in cui questo passaggio serve solo a Salvini per tentare di mascherare la debolezza esterna, rispetto al centrodestra, ma soprattutto interna al suo partito, sempre più spaccato”.

di Luca Rossi

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