Mancini: “Wembley? Il secondo posto con l’Italia non mi basta”

"Mi sarebbe spiaciuto se Roma non avesse potuto ospitare l’inaugurazione dell’Europeo"

Foto Ufficio Stampa FIGC/LaPresse Nella foto: il C.T. degli azzurri Roberto Mancini

ROMA – “Mi sarebbe spiaciuto se Roma non avesse potuto ospitare l’inaugurazione dell’Europeo. Mi auguro che un evento così importante e seguito possa rappresentare una rinascita, non solo per il calcio, ma per tutta l’Italia. E spero che gli altri sport e tutte le persone possano tornare a una vita normale anche prima dell’Europeo”. Così Roberto Mancini, ct dell’Italia, in una intervista alla Gazzetta dello Sport. “Avevo molta fiducia, proprio perché nessuno ci credeva. Tutti pensavano che non avremmo avuto buoni giocatori per un po’ e questa cosa mi stimolava molto. Però non pensavo che sarebbe stata messa insieme così in fretta. Ci siamo presi dei rischi andando a cercare tanti giovani, il mix con i più esperti è stato straordinario. Hanno trovato un feeling pazzesco, fondamentale in una squadra”, ha aggiunto ricordando quando diventò commissario tecnico della Nazionale.

Quanto alla Superlega e al rischio di perdere i nazionali ha spiegato: “Sto seguendo quello che accade. Mi auguro solo che si possa trovare una soluzione per tutelate il futuro del calcio a tutti i livelli”. Nel tornare all’impresa sfiorata con la sua Sampdoria a Wembley, nella finale di Coppa Campioni contro il Barcellona, fa sapere che non si accontenterebbe del secondo posto: “La pazienza l’ho già avuta una volta. Basta”. E quanto alla data della finale del 12 luglio aggiunge: “Io spero che sulla prima pagina della Gazzetta ci possa essere scritto qualcosa di così bello da far gioire una nazione intera, dopo quello che abbiamo passato in questo anno e mezzo”.

(LaPresse)

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