Pil, Boccia: “Recessione? Serve ‘piano B’ per sbloccare i cantieri”

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati 04/06/2018 Milano (Ita) - Largo greppi 1 Cronaca Assemblea Assochimica 2018 - Presente anche il presidente del Parlamento Europeo Nella foto: Vincenzo Boccia, Presidente Confindustria

MILANO (LaPresse) – Pil, Boccia: “Recessione? Serve ‘piano B’ per sbloccare i cantieri”. L’Italia, più che pensare a una eventuale manovra correttiva, deve preparare subito un “piano B” contro il rallentamento dell’economia e il rischio recessione. Anche perché la frenata dell’industria tedesca mette in difficoltà la produzione italiana. Lo sostiene il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine del convegno l’ ‘Impegno sociale e culturale di Intesa Sanpaolo per l’Italia’, a Milano.

“Occorre mettere mano – spiega Boccia – a quello che abbiamo definito un ‘piano B’ post manovra. Senza far ricorso al deficit. E cominciare a prepararsi, purtroppo, al rallentamento dell’economia globale che impatta anche sull’Italia. In particolare preoccupano i dati di rallentamento della Germania, che significano meno ordini per l’economia italiana”.

Pil, Boccia: “Sblocchiamo subito i cantieri”

Secondo Boccia, “questo significa aprire immediatamente i cantieri. C’è uno studio molto chiaro dell’associazione nazionale dei costruttori che prevede 26 miliardi di risorse già stanziate per attivare cantieri che determinerebbero 400 mila posti di lavoro. Al di là della Tav Torino-Lione, che ne porterebbe altri 50 mila”.

Il numero uno di viale dell’Astronomia afferma che “occorre cominciare a costruire una operazione anticiclica dell’economia, per mantenere alta la crescita dell’Italia, che chiaramente avrà un rallentamento dato questo contesto esterno” e inoltre “ora è inutile parlare sempre di manovra, le nostre criticità si conoscono ma bisogna fare un passo avanti”.

A chi gli chiede se l’Italia entrerà in recessione, Boccia risponde “speriamo di no: intanto se si aprissero subito i cantieri ci sarebbe un effetto anticiclico e compensativo. Poi se non basta, è evidente prima o poi bisogna mettere mano, ma procediamo con gradualità”. “Questo piano che abbiamo preparato da 26 miliardi è la prima cosa da fare, una sorta di ‘sbloccacantieri’, con decreto immediato”. Dalla eventuale fase recessiva, dichiara ancora il presidente di Confindustria bisogna difendersi. “Non ce lo auguriamo, ma occorre prepararsi e mettersi in sicurezza”, dice ancora.

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