Scambia nelle culle oltre 5mila neonati. Infermiera confessa in punto di morte

Ha lavorato nel reparto Maternità dell’University Teaching Hospital di Lusaka tra il 1983 e il 1995. Era un modo per divertirsi e consiglia i nati durante il suo servizio presso il nosocomio a fare il test del DNA

photo lapresse/stefano cavicchi

LUSAKA – “Ho scambiato nelle loro culle circa cinquemila neonati”, la confessione choc di un’infermiera del reparto Maternità dell’University Teaching Hospital di Lusaka. Elizabeth Mwewa, questo il nome della donna, ha deciso di confessare solo adesso perché è malata terminale

Nei suoi 12 anni di servizio presso il nosocomio di Lusaka,ha scambiato almeno 5mila bambini nella culla. Elizabeth Mwewa, questo il nome della donna che ha deciso di confessare solo adesso perché è malata terminale.

La folle motivazione

L’incredibile storia riportata da TgCom24 tramite lo Zambian Observer, ha già fatto il giro del mondo. L’infermiera ha affermato di aver scambiato i bambini nelle culle per divertimento, e ora che le resta poco da vivere, a causa di un tumore, vuole liberarsi del fardello che porta dentro da anni.

La conversione

“Ho trovato Dio e sono rinata, e quindi non voglio più nascondere nulla: nei 12 anni in cui ho lavorato come infermiera al reparto Maternità dell’UTH ho scambiato nelle loro culle circa cinquemila neonati – ha detto ai microfoni del primo giornale della Zambia”. Si è resa conto di aver “peccato contro Dio, e spero che lui mi possa perdonare. “Chiedo anche agli zambiani di perdonarmi per tutto il male che ho fatto a bambini innocenti. Ho provocato il divorzio di alcune coppie che, sebbene fossero fedeli, hanno pensato a un tradimento dopo il test del DNA. Ho fatto allattare a molte madri figli non loro”.

L’appello

A tutti i bambini nati nell’ospedale di Lusaka tra il 1983 e il 1995 a fare il test del DNA. “Scambiavo i bambini per divertimento. Quindi se tutti i vostri fratelli e sorelle hanno la pelle molto scura e voi ce l’avete più chiara, è probabile che vi abbia scambiato io, e mi dispiace molto per questo”.

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