Shoah, polemica tra Israele e Polonia: salta il vertice di Visegrad

Inizialmente Varsavia doveva essere rappresentata dal premier Mateusz Morawiecki, che poi ha scelto di essere rappresentato dal suo ministro degli Esteri

(Photo by Janek SKARZYNSKI / AFP)

MILANO – È stato annullato il summit dei Paesi di Visegrad che era in programma per oggi in Israele. Dopo che la Polonia si è ritirata stamattina a seguito delle dichiarazioni del ministro degli Esteri israeliano sulla presunta complicità polacca nell’Olocausto. Il primo ministro della Repubblica Ceca, Andrej Babis, ha dato l’annuncio dell’annullamento.

Le dichiarazioni di Netanyahu hanno infastidito il premier polacco

Al vertice avrebbero dovuto partecipare Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca e appunto Polonia. Inizialmente Varsavia doveva essere rappresentata dal suo primo ministro, Mateusz Morawiecki, ma già domenica Morawiecki aveva annullato la sua visita a seguito dei commenti attribuiti dai media israeliani al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sul ruolo dei polacchi nella Shoah.

La replica del premier israeliano

“I polacchi hanno collaborato con i tedeschi”, avrebbe detto Netanyahu, ma il suo ufficio aveva parlato di dichiarazioni “mal riportate”. Varsavia aveva allora scelto di essere rappresentata al summit dal suo ministro degli Esteri, Jacek Czaputowicz.

La Polonia non parteciperà al vertice di Visegrad

Stamattina, però, il premier polacco ha annunciato che la Polonia non avrebbe proprio partecipato all’incontro, quindi neanche con la partecipazione di Czaputowicz, a causa delle dichiarazioni del ministro degli Esteri israeliano, Yisrael Katz, il quale citando l’ex premier Yitzhak Shamir ha detto che i polacchi “prendono l’antisemitismo dal latte delle madri”. Secondo quanto riporta il quotidiano israeliano Haaretz, i leader di Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia arriveranno ugualmente e incontreranno Netanyahu.

(LaPresse)

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