Sport, Giorgetti: “Contributi a chi investe nel sociale, le medaglie saranno un problema del Coni”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giancarlo Giorgetti

ROMA – Circa due ore di confronto per spiegare al ‘governo’ dello sport la riforma voluta da Palazzo Chigi. Dopo l’indicazione di Rocco Sabelli come presidente della neonata Sport e Salute, la società che sostituirà la Coni Servizi, Giancarlo Giorgetti per la prima volta affronta faccia a faccia le tematiche future con la Giunta del Comitato Olimpico.

“E’ un lavoro in divenire, appena ci sarà la nuova governance di Sport e Salute si metteranno al tavolo e spulceranno voce per voce l’attuale contratto di servizio. E’ un’operazione che potrà essere utile“, spiega al termine dei lavori. L’obiettivo è mettere in moto definitivamente la nuova macchina affidata alla guida del super manager Sabelli a partire dal 1 luglio.

I cambiamenti arriveranno per il 2020 e saranno sostanziali 

Giorgetti infatti lascia intendere che i criteri con i quali i contributi verranno distribuiti alla federazioni cambieranno in maniera netta. “Prima venivano gestiti in modo incrementale e conservativo, io penso invece che debbano dipendere dalle grandi politiche che lo sport vuole fare. Il contributo negli anni successivi andrà a quelle federazioni che attraverso le loro politiche andranno incontro a temi come terza età, scuola, emarginazione sociale e inclusione degli immigrati”, spiega.

Le eventuali medaglie olimpiche conquistate dalle federazioni diventeranno invece più marginali: “Saranno un problema molto più del Coni che non di Sport e Salute” dice a chiare lettere il sottosegretario. Anche perché il supporto del governo allo sport di alto livello arriva tramite i gruppi sportivi militari “e per mantenerli lo Stato fa degli investimenti importanti”, sottolinea Giorgetti.

Un’uscita che, a differenza di alcuni presidente federali, non scompone Giovanni Malagò. “I contributi alle federazioni legati maggiormente al sociale? E’ una tesi che ho sempre sostenuto, forse oggi Giorgetti l’ha ufficializzata ma per me non è una novità. La famosa messa a terra non poteva che essere questa. Ecco perché ho sempre detto che qualcosa sfuggiva ai più”, dice senza lasciare spazio a troppe interpretazioni.

“Giorgetti ha detto chiaramente che i ministeri di Salute e Istruzione vorranno utilizzare Sport e Salute, che essendo una Spa ha dinamiche diverse da quelle ministeriali, per ottenere qualcosa nei rispettivi campi. Ma scuola e salute non sono orticelli, sono praterie sconfinate, quindi è chiaro che al momento se vuoi essere concreto lo devi fare tramite il monte ricavi di Sport e Salute. E come puoi farlo se non togli risorse?”, racconta ancora il numero uno del Comitato Olimpico. Una partita che le federazioni dovranno giocarsi con i nuovi ‘proprietari’ della cassaforte del Coni e dalla quale Malagò vuole stare ben lontano.

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