Trump vuole comprare la Groenlandia. La replica: “Non siamo in vendita”

Foto Mandel Ngan LaPresse / AFP in foto Donald Trump

WASHINGTON (USA) – Donald Trump non ha del tutto dimenticato il suo vecchio lavoro. Il magnate dell’immobiliare approdato alla Casa Bianca, stando al Wall Street Journal, vorrebbe che gli Stati Uniti comprassero la Groenlandia e ne avrebbe parlato con alcuni consiglieri. A destare l’interesse del tycoon sarebbero sia le risorse naturali (come carbone, zinco, rame e minerale di ferro), sia la rilevanza geopolitica di questo territorio, da tempo ritenuto strategico dagli Usa tanto che da decenni vi si trova la base militare statunitense più a nord, la Thule Air Base.

La replica non si è fatta attendere

“Siamo aperti per affari, non in vendita”, ha fatto sapere sui social il ministero degli Esteri della Groenlandia. Mentre commenti duri giungevano anche dal mondo della politica danese. “Deve essere un pesce d’aprile, ma totalmente fuori stagione”, ha twittato per esempio l’ex primo ministro Lars Lokke Rasmussen.

Secondo il Wall Street Journal, il primo a riportare la notizia, Trump avrebbe sollevato la questione “a diversi livelli di serietà”, mentre altri media hanno varie versioni su se il presidente Usa stesse scherzando o fosse serio.

Grande quattro volte la Francia, la Groenlandia è una gigantesca isola artica di due milioni di chilometri quadrati situata a nordest del Canada, in cui vivono 56mila persone, perlopiù appartenenti alla comunità indigena Inuit. In gran parte è ricoperta da ghiaccio in cui gli effetti del riscaldamento globale sono evidenti: lo scioglimento dei ghiacci, che portano all’innalzamento del livello dei mari, si è moltiplicato per quattro fra il 2003 e il 2013.

Trump, scettico sul cambiamento climatico, da quando è stato eletto nel 2016 ha ritirato gli Usa dall’accordo di Parigi sul clima e ha sistematicamente cercato di disfarsi delle regolamentazioni ambientali adottate negli otto anni di presidenza del suo predecessore democratico Barack Obama.

In passato è successo che dei Paesi abbiano acquisito dei territori a seguito di accordi finanziari. Per esempio nel 1867 gli Usa raggiunsero un accordo con la Russia per l’acquisto dell’Alaska e nel 1917 acquistarono le Indie occidentali danesi, poi rinominate Isole Vergini. Quanto alla Groenlandia, la Bbc ricorda che nel 1946 Harry Truman offrì alla Danimarca 100 milioni di dollari per il territorio.

Trump dovrebbe recarsi in visita a Copenaghen a settembre, ma non è noto se la possibile acquisizione della Groenlandia sia in agenda. Già in passato il repubblicano aveva mostrato di non avere abbandonato i suoi primi ‘amori’ immobiliari: l’anno scorso, durante il summit a Singapore con il leader nordcoreano Kim Jong Un, aveva sottolineato il potenziale di sviluppo turistico della Corea del Nord. “Per esempio, ci sono delle grandi spiagge” e “lo vediamo ogni volta che fanno esplodere i loro missili in mare. Mi dico, guarda che vista. Non verrebbero dei bellissimi appartamenti?”, aveva detto ai giornalisti. (LaPresse/AFP)

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