Via il petrolio dal mare con l’argilla

Pulire le acque con elementi naturali per non danneggiare gli ecosistemi

A pumpjack is pictured as the sun sets Tuesday, April 21, 2020, in Oklahoma City. Oil prices continue to drop, because very few people are flying or driving, and factories have shut amid widespread stay-at-home orders due to coronavirus concerns. (AP Photo/Sue Ogrocki)

NAPOLI – Un progetto ‘verde’ molto ambizioso che si propone di porre fine all’inquinamento marino da idrocarburi grazie ad elementi naturali. Si chiama ‘ArgiNaRe’ ed è realizzato da una start-up Innovativa, la Athena Green Solutions S.r.l. formata da ricercatori che lavorano nell’ambito della Chimica, Biologia, Scienze della terra e Fisica specializzati nel campo dei materiali, delle sintesi chimiche, della microbiologia fondamentale e applicata, nel recupero ambientale, e nello studio delle risorse marine in genere e che da tempo sono legati tra di loro da una consolidata collaborazione scientifica. Il progetto frutto di un lavoro multidisciplinare dei membri del Team, ha partecipato a varie iniziative ed ottenuto diversi riconoscimenti.

In particolare alla StartCup UniMe 2018, Start Cup Sicilia 2018, PNI 2018, GSVC 2019, Borsa della Ricerca 2019, Premio Gaetano Marzotto 2019, Next Energy 4 (Call4Ideas – Cariplo).

IL PROGETTO ARGINARE

Il progetto è nato con l’obiettivo di sviluppare nuovi prodotti e tecnologie eco-sostenibili per il recupero di acque marine (e non) contaminate, e per la tutela e salvaguardia ambientale. Tramite l’utilizzo di argille ed opportuni reattivi funzionali si sviluppano materiali ibridi innovativi, impiegati per l’assorbimento e l’induzione della biodegradazione di inquinanti idrocarburi versati nelle acque. Uno strumento che può trovare applicazione in aree cantieristiche ed industriali interessate da contaminazione d’idrocarburi e da metalli pesanti o da inquinanti organici in genere. La potenzialità del prodotto si evidenzia anche nella sua enorme versatilità dovuta alle varie forme in cui si ottiene (polvere, tessuti, spugne) che lo rendono pienamente applicabile in varie condizioni operazionali e con differenti tipologie di contaminati. I prodotti possono essere quindi utilizzati come polveri o come pannelli assorbenti o utilizzati, anche in supporto alla tecnologia esistente, in piccoli dispositivi, quali filtri di aspirazione o di scolo, cuscini e pannelli assorbenti o sistemi galleggianti. Ciò che rende il progetto particolarmente importante è l’impiego di materiali non inquinanti per catturare gli idrocarburi in mare. Le argille rendono più semplice il recupero dei materiali inquinanti, senza danneggiare gli ecosistemi.

MATERIALI ECOSOSTENIBILI

I prodotti sono basati da argille o materiali di scarto che opportunamente modificati portano all’ottenimento di materiali ibridi innovativi con ottime capacità oleo-assorbenti. I materiali ibridi sviluppati grazie al progetto ArgiNaRe servono per l’assorbimento e l’induzione della biodegradazione di inquinanti idrocarburi versati in mare. In linea con gli obiettivi dell’economia circolare, adottati dall’ Unione Europea, i materiali innovativi dopo l’uso possono essere recuperati e rigenerati (o chimicamente o biologicamente) e pertanto riutilizzati per altri cicli di assorbimento e degradazione dei contaminati organici.

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