ROMA – Riaprire gradualmente, certo, ma quando? E, soprattutto, come? La domanda ossessiona gli italiani, chiusi in casa da oltre quaranta giorni per il coronavirus. Il premier Giuseppe Conte, davanti alle tante ipotesi e pressioni delle Regioni che frenano o vogliono ripartire, lancia un appello: evitare incertezze e confusione per i cittadini, anche perché al momento nulla è stato deciso. “Nei prossimi giorni saremo in condizione di offrire a tutti gli italiani un piano chiaro”, sottolinea da Palazzo Chigi.
Qualunque riapertura, è sicuro, sarà molto graduale e monitorata costantemente. Certo, il governatore del Veneto, Luca Zaia ribadisce che avrebbe visto bene anche qualche allentamento già prima del fatidico 4 maggio, ma prende atto che “il Governo vuole diversamente”. Più polemico è il collega lombardo Attilio Fontana, che si lamenta di attacchi e critiche per la gestione della crisi sanitaria, soprattutto nelle Rsa. Si innesca, inevitabile, una polemica con le altre Regioni, Lazio in primis. Ma il presidente Nicola Zingaretti, che è anche segretario dem e quindi azionista del Governo, cerca di calmare i toni: esecutivo e Regioni devono essere unite da “un comune obiettivo: riaprire nei tempi giusti e in piena sicurezza, ed è possibile farlo, senza polemiche”.
Il Governo sta studiando le soluzioni
Restano numerosi i nodi da sciogliere. Dalla task force che si occupa delle riaperture arriverà, forse, una relazione nei prossimi giorni. Vittorio Colao, a capo di psicologi, sociologi ed economisti, dovrebbe presentarla a Palazzo Chigi a metà settimana. Un altro comitato, però, con tecnici e medici, è estremamente cauto. Dà loro voce Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di sanità: al Tg3 spiega che, nonostante i numeri lievemente più incoraggianti, continuiamo di fatto a trovarci in una Fase 1, col virus che continua a circolare. E il vero problema è che si diffonde senza far ammalare: “Per ogni caso registrato – dice Rezza – ce ne solo almeno 5-6 che non vengono segnalati”. Naturale, quindi, l’invito alla cautela.
Continuano poi le indiscrezioni sul decreto aprile, che potrebbe stanziare 70 miliardi di euro. Di questi, 30 serviranno a garantire liquidità con meccanismi di garanzia come quello di Sace. Il resto prolungherà le misure economiche già un vigore, e forse ne sosterrà altre. La ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, conferma di aver proposto un assegno mensile per chi ha figli sino a 14 anni. La cassa integrazione potrebbe essere prolungata di 4-5 settimane, il bonus autonomi salire a 800 euro, colf e badanti ricevere una piccola indennità. Allo studio anche uno sgravio fiscale di 325 euro per quelle famiglie che, lockdown permettendo, passeranno almeno 3 notti in vacanza in hotel.
(LaPresse)