MILANO – “Ho sempre detto che il mio destino personale viene dopo il confronto sulle idee: la priorità è un progetto collettivo per il nuovo Pd. Ho deciso di sostenere Bonaccini perché credo nel gioco di squadra e nella possibilità di unire le forze per cambiare tutto il gruppo dirigente dalla A alla Z”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha annunciato il suo sostegno a Stefano Bonaccini nella corsa alla segreteria del Pd per il dopo Letta. “Il rischio della scissione – sottolinea Nardella – dipende solo da noi. Se metteremo al centro un confronto sui contenuti, costruendo una base comune di valori, evitando uno scontro di potere personalistico, non solo potremo scongiurare la scissione ma volteremo pagina definitivamente rispetto al passato”.
“Il Pd – aggiunge – pur avendo perso, parte da una base di più di 5 milioni di elettori e soprattutto da una rete di migliaia di amministratori nelle città italiane. Se faremo un congresso vero, di rigenerazione totale, e torneremo tra la gente, potremo essere nuovamente il primo partito italiano già alle prossime Europee”.
Con la ‘rivale’ Elly Schlein “c’è stima reciproca. Il suo discorso – sottolinea Nardella – mi è parso comprensibile e moderno, vedremo se oltre a questo sarà in grado di offrire una vera e propria visione politica per la sinistra e per l’Italia”.
“Io credo – prosegue – che il nuovo segretario e il nuovo gruppo dirigente debbano essere scelti non in base al genere ma in base alle capacità e alla credibilità. Detto ciò, con Stefano stiamo già lavorando a un comitato promotore con molte donne capaci e giovani. Quanto alle correnti, noi al congresso candidiamo alla guida del Pd una classe dirigente che viene dai territori, nuova, stimata dai cittadini e pragmatica. Non mi stupisce che i capicorrente abbiano scelto altri. Con Bonaccini segretario introdurremo una regola secondo la quale tutti i candidati saranno scelti dalla base e ciascun leader del partito dovrà candidarsi nel proprio territorio senza trattamenti di favore”.
Su una eventuale futura scelta tra Terzo Polo e M5S, Nardella conclude: “La prima alleanza che dobbiamo fare è quella con il partito dell’astensione, puntando a coinvolgere una gran parte di quei 17 milioni di italiani che non hanno votato. Dopodiché mi auguro che le opposizioni si possano unire almeno su singole battaglie concrete, come quella per la sanità. Trovo infatti scandaloso che la manovra destini a questo settore solo 2 miliardi su 35”.
(LaPresse)