Calcio, Mourinho: “Voglio vincere per la Roma, non per i miei record”

"Record vittorie? Non è uno stimolo in più, sono orgoglioso delle mie 106 vittorie e quando arriverà la 107 sarò ancora più orgoglioso della mia carriera".

(AP Photo/Rui Vieira, File)

“Record vittorie? Non è uno stimolo in più, sono orgoglioso delle mie 106 vittorie e quando arriverà la 107 sarò ancora più orgoglioso della mia carriera. Ma queste cose serviranno a passare il tempo quando smetterò, ora mi interessa soltanto vincere la prossima partita. Domani sarà una gara difficile, di livello molto alto. Voglio vincere perchè abbiamo bisogno di punti”. Così José Mourinho, allenatore della Roma, parlando in conferenza stampa alla vigilia della partita di Europa League contro il Betis. “Sarà una partita difficile, undici contro undici più 60mila”, ha aggiunto con riferimento al pubblico dell’Olimpico. “Dybala sta bene e domani gioca”, ha aggiunto lo Special One. “La formazione? Per me non è un problema dirlo, ma in questo momento loro hanno una ricchezza di soluzioni e non sappiamo se faranno dei cambi. Non so come giocheranno e quindi anche io non so ancora chi giocherà”, ha aggiunto. “Belotti e Abraham insieme? I giocatori bravi posson giocare insieme, non è un problema. Tocca agli allenatori trovare il modo di farli giocare. All’inizio sembrava impossibile giocare con Pellegrini, Dybala, Zaniolo e Abraham. Purtroppo lo abbiamo potuto fare poche volte per gli infortuni, ma quando lo abbiamo fatto è andata bene”, ha detto Mourinho. “La questione è trovare un modo e il momento di farlo, ma per una squadra giocare contro una buona Roma, perché serve una buona Roma, con Tammy e Belotti insieme non è facile”, ha detto Mourinho.

“Pellegrini? Vediamo, ancora dobbiamo allenarci e sentire anche lui. Sa che è una partita fondamentale e so che se dice no è perchè non c’è nessuna possibilità. Se mi dice che è disponibile, io mi fido”. “Zaniolo? È un giocatore di cui gli avversari si preoccupano, non è egoista anche se il suo modo di giocare a volte gli fa prendere delle iniziative individuali. Ma non risparmia mai energie, da sempre tutto e lavora tanto anche difensivamente. Per questo è normale che non fa 20 gol. Ma lui è un giocatore importante per noi, se segna di meno o di più non è un dramma”, ha aggiunto.

LaPresse

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