CAPUA – Nove anni di reclusione ciascuno: è la pena proposta ieri dal sostituto procuratore generale alla Corte d’appello di Napoli per il chirurgo Carmine Antropoli, sindaco dal 2006 al 2016, e Marco Ricci, finanziere ed ex consigliere comunale. I due sono accusati di concorso esterno al clan dei Casalesi e violenza privata. Per Marco Porciello, invece, è stata chiesta la conferma della condanna, per violenza privata, incassata in primo grado: un anno, un mese e 10 giorni. Inoltre, sono stati invocati 14 anni e 10 mesi per il collaboratore di giustizia Francesco Zagaria, assistito dall’avvocato Carmen Di Meo, che risponde di violenza privata, mafia e omicidio (avrebbe partecipato all’agguato a San Maria Capua Vetere, nel 2003, che causò la morte di Sebastiano Caterino e Umberto De Falco).
La Corte d’assise di San Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Roberto Donatiello, nel maggio 2022 aveva assolto Antropoli e Ricci dall’accusa di aver stretto un presunto patto politico-mafioso con Zagaria in occasione delle elezioni del 2016 (perse dalla compagine sostenuta da Antropoli), ma li aveva dichiarati colpevoli di aver fatto pressione su Giuseppe Di Lillo affinché non si candidasse alle Comunali. Per questa ipotizzata condotta (analogamente contestata a Porciello e Zagaria), avevano ricevuto un anno e 8 mesi ciascuno.
La Dda, considerando non corretto il verdetto di primo grado, ha presentato ricorso, innescando il processo d’appello. E ieri si è svolta una tappa importante: il sostituto procuratore generale ha tenuto la sua requisitoria e dopo di lui ha preso la parola la parte civile. Adesso tocca alle arringhe difensive: il processo proseguirà a novembre. Nel collegio difensivo gli avvocati Mauro Iodice, Guglielmo Ventrone e Vincenzo Maiello. Secondo l’accusa della Dda, Antropoli e Ricci avrebbero promesso a Francesco Zagaria appalti a ditte a lui legate in cambio del sostegno elettorale (tesi bocciata dai giudici sammaritani). Questa inchiesta ha generato anche un secondo processo che ha coinvolto non solo l’ex sindaco e il suo ex consigliere, ma anche imprenditori e tecnici, accusati a vario titolo di turbativa d’asta e corruzione. Coloro che hanno affrontato il dibattimento, tra cui sempre Antropoli e Ricci, hanno ottenuto solo assoluzioni e prescrizioni. L’ex sindaco e l’ex consigliere sono da considerare innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.
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