Conte: “I dati migliorano ma non abbassiamo la guardia”. Esperti concordi

MILANO – Mentre i dati su vittime e contagi da coronavirus in Italia continuano a migliorare, da più parti arriva l’invito alla prudenza. A partire dal premier, Giuseppe Conte, che sottolinea, in un’intervista alla Bild, che scienziati ed esperti “mi hanno confermato che la curva epideiologica sta migliorando: quindi l’effetto delle misure sin qui adottate ha un risultato positivo. Proseguendo su questa linea, continueremo ad avere risultati positivi e riusciremo a uscire da questa fase critica. Ma se abbassiamo la guardia, può riprendere“.

Un monito a quanti, a fronte di numeri che calano ogni giorno (oggi si sono registrati 541 decessi contro i 604 di martedì) cominciano a ipotizzare un avvio della ‘fase 2’ dopo Pasqua o al massimo dal 1° maggio. Ma anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un colloquio telefonico con la commissaria Ue Stella Kyriakides, ha sottolineato: “Siamo ancora nel pieno dell’emergenza, occorrono cautela e gradualità per non vanificare i grandi sacrifici fatti finora”.

Monito che giunge anche dagli esperti: “È rischioso allentare le misure prima di fine maggio”, spiegano dalla Fondazione Gimbe parlando dell’ipotesi allo studio del governo per la progressiva riapertura con la fase 2. “La curva del contagio è rallentata, ma l’aumento dei nuovi casi è ancora rilevante. Le misure di distanziamento sociale hanno alleggerito il carico sugli ospedali, ma il loro effetto sul numero totale dei casi è ancora modesto”, è l’avvertimento.

Sul fronte opposto, gli industriali di quattro regioni del Nord, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, chiedono la riapertura a breve di imprese e luoghi di lavoro. “Se le quattro principali regioni del Nord che rappresentano il 45% del Pil italiano non riusciranno a ripartire nel breve periodo, il Paese rischia di spegnere definitivamente il proprio motore e ogni giorno che passa rappresenta un rischio in più di non riuscire più a rimetterlo in marcia”, spiegano in una nota congiunta.

Ma il bilancio, pur senza incrementi del calibro di alcuni giorni fa, è sempre pesante. Oltre ai 541 nuovi decessi comunicati nel bollettino quotidiano dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che portano il totale a 17.699, i nuovi positivi sono 1.195: attualmente nel nostro Paese ci sono 95.262 contagiati.

La nota davvero positiva arriva dai guariti: sono 2.099, il dato più alto dall’inizio dell’epidemia, che porta il totale a 26.491. La luce in fondo al tunnel diventa un po’ più intensa, ma la strada è ancora lunga e il timore è che ora le feste pasquali, il sole e la sensazione di ‘scampato pericolo’ possano far uscire molte persone di casa, vanificando gli sforzi fatti. (LaPresse)

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