Covid, Dell’Aquila: “Il vaccino mi ha regalato la libertà e l’oro a Tokyo ma non l’obbligo”

Le parole del vincitore nel taekwondo

Vito Dell'Aquila (AP Photo/Themba Hadebe)

ROMA – “Ho fatto il vaccino – AstraZeneca – come carabiniere a marzo e giugno. Anche per salvare le Olimpiadi. Lo consiglio a tutti, come ho detto appena sceso dal podio, ma non obbligherei nessuno a farlo”. Lo dice Vito Dell’Aquila, oro nel taekwondo a Tokyo 2020 in un’intervista a ‘Repubblica’. “Dopo le mie dichiarazioni in tanti mi hanno criticato e volevo precisare la mia posizione. Siamo in un paese democratico e ognuno deve essere libero di decidere se immunizzarsi o no. L’obbligo vaccinale, secondo me, non è ragionevole”, aggiunge. Un atleta di grandi speranze olimpiche che a marzo, con l’arrivo dei vaccini, deve scegliere se farlo o no. Cosa ha fatto? “Nella mia testa ero già convinto di farlo. Per tanti motivi. Ma soprattutto perché il virus rischiava di rovinarmi un sogno, quello di Tokyo 2020 per cui avevo fatto tanti sacrifici negli ultimi quattro anni. Ho chiamato i miei genitori, perché tutte le decisioni importanti le prendo con loro. Ho chiesto il via libera a Giuseppe Flotti, il medico della nazionale di taekwondo. Poi sono andato a vaccinarmi. Il 15 marzo ho fatto la prima dose con AstraZeneca, a inizio giugno la seconda”, risponde.

(LaPresse)

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