Imprese, il Pmi manifatturiero dell’eurozona è a quota 47,9 punti

Analizzando le singole nazioni, la Germania è stata quella a riportare la contrazione maggiore delle condizioni operative

MILANO – Ad aprile, il settore manifatturiero dell’eurozona ha registrato il valore di 47.9 punti. In leggera salita dal di marzo di 47.5 e di poco invariato rispetto alla precedente stima flash. Lo rende noto Ihs Markit Pmi sottolineando che l’indice “rimane fermamente in territorio di contrazione” sotto lo spartiacque dei 50 punti che segna il confine tra crescita e contrazione.

Beni capitali e intermedi sono le principali aree di debolezza

In linea con le recenti tendenze, sottolinea Ihs, i sottosettori dei beni capitali e intermedi sono rimasti ad aprile le aree principali di debolezza. Nonostante aver registrato leggeri miglioramenti nei rispettivi Pmi, entrambi i settori sono rimasti fermamente in territori di contrazione. In controtendenza, il sotto settore dei beni di consumo ha continuato ad espandersi, riportando una modesta crescita.

Imprese, tassi di contrazione maggiore per la Germania

Analizzando le singole nazioni, la Germania è stata quella a riportare la contrazione maggiore delle condizioni operative e con un notevole margine di differenza. Nonostante Austria e Italia hanno registrato valori al di sotto della soglia di 50 punti, i tassi di contrazione segnalati sono stati marginali e di gran lunga più deboli del forte declino tedesco.

Pmi, la crescita della Grecia

Di contro, la Grecia ha registrato di gran lunga la crescita più forte delle condizioni operative. Con una crescita che ha raggiunto il livello più alto in quasi 19 anni. Allo stesso tempo, solide espansioni sono state osservate in Irlanda, Paesi Bassi e Spagna, ma nessun cambiamento è stato riportato in Francia.

L’andamento delle imprese manifatturiere nell’eurozona

Inoltre continua a diminuire ad aprile il volume dei nuovi ordini ricevuti dalle imprese manifatturiere e nonostante non sia peggiorato allo stesso livello di marzo quando è stato riportato il livello record negativo in 75 mesi, la contrazione rimane pur sempre elevata. Le esportazioni rimangono inoltre un motivo della debolezza della domanda. Con gli ultimi dati che mostrano come gli ordini esteri, incluso il traffico intra eurozona, sono diminuiti ad un tasso simile a quello dei nuovi ordini totali.

Il mese di aprile segna una contrazione della produzione

I dati di aprile hanno segnalato il terzo mese consecutivo di contrazione della produzione. Il tasso di declino è stato comunque modesto, e di conseguenza le imprese manifatturiere sono state in grado di smaltire gli ordini in fase di lavorazione. Di conseguenza l’indagine di aprile ha mostrato come il lavoro inevaso si è ridotto al tasso maggiore da novembre 2012. Ad aprile e per il quinto mese consecutivo, anche l’attività di acquisto è risultata ridotta. Con il tasso di contrazione risultato uguale a quello record in quasi sei anni di marzo.

Obiettivi di crescita e sviluppi futuri

Per concludere, sottolinea Ihs, guardando i prossimi 12 mesi, le imprese manifatturiere sono rimaste ottimiste per quanto riguarda un ritorno alla crescita della produzione. Ad ogni modo, il livello di ottimismo rimane storicamente debole ed è stato solo leggermente più alto del valore minimo in 75 mesi di marzo. In particolare, l’ottimismo tra i manifatturieri tedeschi è rimasto in territorio negativo.

(LaPresse)

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