Mafia, confiscati beni per 32 milioni ad un affiliato del clan Mazzei

L'uomo era dedito alla gestione di attività economiche e imprenditoriali del clan

La Procura di Catania Photo Andrea Di Grazia/Lapresse 23-2-2015 news Catania (IT)

Catania (LaPresse) – Il tribunale di Catania ha emesso un decreto di confisca di un patrimonio di 32 milioni di euro illecitamente accumulato da William Alfonso Cerbo, di 36 anni. Attualmente è agli arresti domiciliari e imputato per associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta. Il provvedimento ha anche disposto l’applicazione a carico di Cerbo della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per tre anni. Secondo il tribunale, l’uomo non ha esitato a dichiarare pubblicamente il proprio rispetto per Sebastiano Mazzei (figlio del boss Santo Mazzei). E’ il reggente della cosca catanese, storicamente legata ai corleonesi, fino all’arresto del 2016. Cerbo era stato arrestato nel 2014 nel corso dell’operazione Scarface. In quanto elemento di spicco del sodalizio di cosa nostra dei Carcagnusi. Ed è dedito alla gestione di attività economiche e imprenditoriali del clan, oltre all’estorsione e al recupero crediti.

L’uomo era dedito alla gestione di attività economiche e imprenditoriali del clan

E’ stata disposta la confisca di quote di 8 società commerciali (aventi sede a Roma, Catania, Bergamo, Aprilia, Comiso, Palmanova, Buccinasco e Castelfranco Veneto e già in amministrazione giudiziaria in quanto sottoposte a sequestro nel luglio 2016). Ed anche 28 beni immobili ubicati in diverse regioni d’Italia (una villa su tre piani con annesso parco a Catania, 2 fabbricati commerciali a Ragusa, 24 appartamenti ad Anzio in provincia di Roma, un terreno di 15.000 mq a Catania in località Paradiso degli Aranci). Tutti riconducibili a William Cerbo, il tutto per un valore complessivo pari a circa 32 milioni di euro.

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