Marocco, corsa contro il tempo per salvare Rayan, da 4 giorni in un pozzo

Marocco, bambino caduto nel pozzo: la lotta per riportarlo alla luce Foto AP / Mosa'ab Elshamy

MILANO – Dopo quattro giorni con il fiato sospeso, il Marocco spera ancora che Rayan, il bambino di 5 anni caduto martedì in un pozzo profondo 32 metri, sia estratto vivo. Tenuto in vita con ossigeno e acqua calata fino a lui con una corda dai soccorritori, il piccolo sarebbe vivo, secondo varie fonti che hanno parlato ai media locali.

Ma il timore che sia troppo tardi cresce con il passar delle ore, mentre anche l’Italia guarda con apprensione al destino del bambino, sull’onda emotiva legata al ricordo del drammatico caso di Alfredino, morto nel 1981 in un pozzo artesiano di Vermicino. I soccorritori hanno anche calato una telecamera fino al bambino, per monitorarlo, e sabato mattina il capo dei soccorritori, Abdelhadi Temrani, ha dichiarato: “Non è possibile stabilire le sue condizioni. Speriamo sia vivo”.

In giornata si sono susseguite notizie contrastanti, ma secondo vari soccorritori il bambino sarebbe vivo e senza ferite gravi. Il pozzo si trova appena fuori dal villaggio di Ighran, nella provincia di Chefchaouen. In profondità, il foro è troppo piccolo perché i soccorritori possano arrivarvi in sicurezza, quindi per quasi tre giorni hanno scavato il terreno circostante creando un profondo fossato in direzione del pozzo.

Arrivati alla profondità necessaria e sufficientemente vicini, hanno iniziato a scavare un tunnel orizzontale con cui raggiungere Rayan. Secondo l’agenzia Map, per farlo sono stati chiamati esperti d’ingegneria topografica. Il rischio di crolli, infatti, non è stato mai escluso. Nella mattinata di oggi Temrani ha detto alla tv locale 2M che mancavano 2 metri, prima di toccare il pozzo.

Gli scavatori hanno incontrato una roccia e quindi dovuto usare estrema cautela, per evitare di mettere a rischio sia il bambino, sia gli operatori. In serata, quando ormai era calato il buio, un soccorritore ha detto a 2M che lo scavo sarebbe durato ancora ore: “Ottanta centimetri ci separano da Rayan, i perforatori stanno lavorando minuziosamente per evitare qualsiasi errore”, avanzando di 20 cm all’ora.

Per tutta la giornata, centinaia di uomini sono stati in attesa oltre le transenne che delimitano l’area, controllate dai soldati. Sul posto, oltre a protezione civile, tecnici e vigili del fuoco, sono intervenuti anche medici rianimatori ed è stato portato un elicottero per il trasporto in ospedale. I genitori, esausti, continuano a sperare.(LaPresse/AP)

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