Napoli, Manfredi: pressing su Governo con sponda M5S e Pd. Senza fondi pronto a lasciare

Il pressing del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sul Governo è diventato asfissiante. Non molla la presa l'ex rettore che sarebbe pronto a prendere una decisione clamorosa: lasciare la poltrona di primo cittadino, conquistata poco più di un mese fa con oltre il 60 per cento delle preferenze, qualora da Roma non arrivassero i fondi previsti nell'oramai noto 'Patto per Napoli'.

Foto Fabio Sasso/LaPresse

NAPOLI – Il pressing del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sul Governo è diventato asfissiante. Non molla la presa l’ex rettore che sarebbe pronto a prendere una decisione clamorosa: lasciare la poltrona di primo cittadino, conquistata poco più di un mese fa con oltre il 60 per cento delle preferenze, qualora da Roma non arrivassero i fondi previsti nell’oramai noto ‘Patto per Napoli’. È bene ricordare che l’ex ministro accettò la candidatura a sindaco soltanto dopo l’accordo sottoscritto a Roma a fine maggio dal segretario del Pd Enrico Letta, dal leader del M5S Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza (Articolo uno). Oggi Manfredi si ritrova in una situazione di sostanziale stallo e prova a tirare per la giacchetta il premier Mario Draghi e l’intero esecutivo, affinché nella Finanziaria che andrà approvata entro dicembre ci siano i fondi necessari a rilanciare il Comune di Napoli, che dal 2013 è un Ente in predissesto. Gli fanno sponda il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano. “Manfredi ha assolutamente ragione – fa sapere Di Maio in un’intervista a Radio 24 -. È stato fatto un patto prima della sua candidatura e adesso nella legge di bilancio lo dobbiamo far rispettare”. Gli fa eco Provenzano su Twitter: “Ha ragione Manfredi: se non mettiamo Napoli in condizioni di garantire i servizi e giocare la partita del Pnrr, assicurando le risorse umane e finanziarie necessarie, a perdere la sfida sarà tutta l’Italia. Nella Legge di bilancio l’impegno sul Sud va ripreso e rilanciato con forza”. “Napoli può risollevarsi sul serio: ora o mai più – spiega invece Manfredi -. Ma questo processo deve essere accompagnato dal governo con un forte intervento nella Finanziaria”.

“La zavorra dei vincoli e del debito che derivano dal passato, uniti a un Palazzo quasi desertificato, ci impedisce qualunque movimento – chiarisce -. Non avere alcuna agibilità sul bilancio significa impattare enormemente sulla qualità di vita dei cittadini. Da primo cittadino sento l’urgenza di dare risposte: non possiamo ingannare i napoletani” rimarca l’ex rettore. “La città dev’essere messa in condizioni di ripartire – ha poi spiegato a margine delle celebrazioni per la festa delle Forze armate -. Questo è quello che ho chiesto al Governo e al presidente del Consiglio e sono fiducioso che si troverà una soluzione”. Sulla possibilità che possa lasciare sottolinea: “Ho semplicemente detto che io rispondo ai cittadini e i cittadini napoletani si aspettano di poter essere cittadini di serie A”. Parole, quelle di Manfredi, che non sono andate giù al capo dell’opposizione in Consiglio comunale Catello Maresca: “Abbiamo un problema molto serio. Anzi una questione politica: o Manfredi è in grado di farsi valere e tutelare i napoletani, altrimenti non è il sindaco giusto per Napoli. Oggi dice che è pronto a dimettersi. Siamo già alla farsa. Dove sono finiti i Conte, i Letta e gli altri politicanti di sinistra che ci hanno allietato in campagna elettorale? Sono già scappati? Evaporati di fronte alle prime difficoltà? È bastato un mese per capire. L’inganno è già svelato. Le solite false promesse della sinistra”.

di Valerio Esca

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